le ambizioni del discesista 

«Le Olimpiadi sono un concerto metal Voglio una medaglia»

BOLZANO. Una vittoria, il 28 dicembre scorso nella discesa libera di Bormio, un secondo posto, domenica scorsa nella discesa di Garmisch-Partenkirchen, e otto top ten nelle gare di Coppa del mondo...


di Marco Marangoni


BOLZANO. Una vittoria, il 28 dicembre scorso nella discesa libera di Bormio, un secondo posto, domenica scorsa nella discesa di Garmisch-Partenkirchen, e otto top ten nelle gare di Coppa del mondo sin d’oggi disputate, Dominik Paris sta attraverso un eccellente momento della sua carriera. “Domme”, il 28enne campione della Val d’Ultimo che dal 2013 negli anni dispari ha sempre domato la Streif di Kitzbühel (nel 2015 in supergigante), venerdì partirà alla volta della Corea del Sud e mettere a punto la preparazione in vista di quella che sarà la sua terza partecipazione olimpica dopo quelle, non particolarmente esalatati, di Vancouver 2010 e Sochi 2014. Sulle nevi del Jeongseon Alpine Centre, uno dei siti olimpici dei Giochi di PyeongChang, il carabiniere altoatesino sarà impegnato su tre fronti, discesa libera, supergigante e combinata. La pista rispecchia le caratteristiche di Dominik perché presenta salti e curvoni.

Cosa si aspetta da questa Olimpiade?

«Vediamo, adesso posso dire che la pista mi piace, è divertente con dossi e salti, non è faticosa come Garmisch o Bormio, ma molto dipenderà anche dalla neve. In Asia le nevi sono diverse da quelle europee, più secche quindi più aggressive. Il tracciato è breve, la gara si esaurirà non tanto sopra l’1’40” e per questo sarà difficile fare la differenza. Servirà andare fortissimo dall’inizio alla fine. Su questa pista mi sono trovato bene e spero di trovare le stesse condizioni del 2016 perché sono tanti gli avversari che possono puntare alla vittoria».

Che obiettivo si è prefissato?

«In un appuntamento come questo c’è solo un obiettivo: la medaglia. Non ci sono alternative. Ovvio, una gara olimpica riserva sempre sorprese. Il mio motto è fare non parlare».

Cosa si aspetta dalla combinata?

«Vediamo come andrà lo slalom che si svolge su un pendio tutt’altro che semplice, la combinata è anche un discorso di fortuna . La combinata è sempre molto difficile. Spero di far bene anche in supergigante che in questa stagione non mi ha regalato ancora soddisfazioni. In questi ultimi giorni mi sono allenato soprattutto in slalom».

Ormai siamo agli sgoccioli della stagione di Coppa, qual è il bilancio?

«Direi abbastanza buono perché i risultati sono arrivati. A Garmisch ho un po’ tribolato ma poi è arrivato il podio. Tranne nel tratto dove Feuz ha fatto la differenza, ho sciato veloce e ho portato a termine una bella gara. Sicuramente il podio è una buona iniezione di fiducia in vista delle Olimpiadi. A Kitz ero leggermente influenzato. Sugli sci mi trovo bene e questo è importante».

L’Olimpiade è rock o metal?

«Sempre metal, molto metal come la discesa», ha detto Dominik appassionato di musica metal.

Che emozioni regala l’Olimpiade?

«Sicuramente tante anche se tutto è più caotico rispetto ad una gara di Coppa, a partire dalla sicurezza. Per il resto noi sciatori viviamo sempre tra di noi e le cose da fare sono sempre le stesse».

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