«Miglior gara in carriera: ringrazio tutto il team» 

Le dichiarazioni. Dall’euforia di chi ha fatto sua la gara, alla delusione di Andrea Dovizioso: «Non è una questione di motivazioni, il vero problema sta nella velocità, che purtroppo non ho»



Alcaniz (spagna). Un successo che vale doppio. Franco Morbidelli domina il GP di Teruel e, nello stesso tempo, riapre prepotentemente anche i giochi per il Mondiale, nonostante la leadership di Mir si sia fortificata. «È stata forse la gara più bella della mia vita - le emozioni del vincitore -. Sono partito forte, ma dopo che è caduto Nakagami mi sono detto di dare tutto fino alla fine. Credevo molto nella durata delle gomme, alla fine ero un po’ in difficoltà ma anche gli altri a quanto pare. Questa vittoria l’abbiamo costruita col team, capendo cosa si sarebbe potuto fare per migliorare ancora. È stato bellissimo oggi. Sapevo che avrei dovuto essere aggressivo, ho dato tutto me stesso. La concentrazione era al massimo, ma avevo un gran feeling e sono stato preciso. Una vittoria fenomenale, i membri del mio team hanno fatto un ottimo lavoro: questa vittoria la dedico a loro».

A fare i complimenti al pilota romano è anche lo spagnolo Alex Rins, su Suzuki, che si è dovuto “accontentare” della seconda posizione. «È stata una bella gara, più veloce dello scorso weekend. Morbidelli ha un potenziale altissimo e lo ha dimostrato. Mi sono detto di seguirlo e di finire quantomeno sul podio: ce l’ho fatta».

Secondo in classifica piloti, ma ottavo in gara, il francese Fabio Quartaro. «Questa è stata una gara strana. Il feeling era buono questa mattina, ma in gara ho perso tutto. Non ci potevo fare nulla, ma in ogni caso alla fine ho dato il massimo. Adesso andiamo a Valencia che è una pista che mi piace tanto».

Decisamente deluso il pilota Ducati Andrea Dovizioso per la tredicesima piazza. «Purtroppo oggi ho chiuso con un brutto risultato. Ha senso parlare solo di velocità, cosa che non ho. Non è una questione di motivazione: è brutto correre così, quando non ti puoi giocare certe posizioni come il podio. Questo mi scoccia parecchio». «Ci sono stati alti e bassi di tutti i piloti della Ducati quest’anno - prosegue il forlivese -. Si cerca di studiare i dati, ma alla fine si guardano i punti in campionato. Di base non abbiamo fatto dei grandi exploit. La situazione non è sotto controllo. Mi metto sotto processo anche io, non mi faccio problemi».

Cerca di guardare il bicchiere mezzo pieno Aleix Espargarò: a tre giri dal termine, il pilota Aprilia si preparava ad attaccare Quartararo e Vinales per il settimo posto quando un problema tecnico lo ha costretto alla resa. «Devo essere soddisfatto della mia prestazione complessiva nel weekend. Abbiamo migliorato molto il setup rispetto a settimana scorsa, ieri in qualifica sono stato estremamente veloce e anche oggi in gara ho dato il massimo. Ho fatto dei buoni sorpassi, con un ritmo da top-5, e a pochi giri dalla fine avevo raggiunto con facilità Quartararo e Vinales. Proprio mentre stavo per attaccare Fabio il motore si è fermato, nulla che io potessi fare. È difficile da accettare ma, ripeto, sono soddisfatto del lavoro fatto qui ad Aragon». Molto buona anche la partenza di Bradley Smith, che nelle prime fasi di gara sembrava in grado di recuperare posizioni. La sua rimonta è stata rallentata dal degrado della gomma posteriore, che gli ha impedito di essere incisivo sulla distanza e lo ha costretto ad accontentarsi della zona punti. «La gara era partita bene, sono rimasto agganciato a Petrucci e stavamo recuperando sul gruppo. La velocità nei primi giri era buona, come dimostra la mia decima posizione nella lista dei giri veloci, poi però con il degrado della gomma non siamo riusciti a mantenere il ritmo. È uno dei nostri punti deboli, lo sappiamo e spero che i dati raccolti in queste gare servano ai ragazzi di Aprilia per migliorare il progetto 2021. È brutto scontrarsi sempre con le stesse difficoltà ma non molliamo, fino all’ultima gara lavoreremo per crescere».













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