Giro d'Italia

Parla Kompatscher: «Per il 2018 vogliamo un’altra tappa interessante»

L'assessore al Turismo della Provincia di Trento, Michele Dallapiccola, sottolinea la necessità della turnazione tra i comprensori


di Maurizio Di Giangiacomo


ORTISEI. Quello con il ministro Angelino Alfano era un impegno assolutamente improrogabile. Altrimenti mai e poi mai il presidente della giunta provinciale altoatesina, Arno Kompatscher, grande appassionato di ciclismo, si sarebbe perso l’arrivo del “tappone dolomitico” di Ortisei. «Purtroppo sapevo da tempo che mi sarei perso questa importantissima tappa – dice il governatore altoatesino – E purtroppo, sempre a causa di un impegno, non sarò nemmeno alla partenza da San Candido. Ho provato fino all'ultimo ad essere presente a Ortisei ma non ce l’ho proprio fatta. Peccato, perché credo che nella nostra tappa ci sarà la resa dei conti tra Tom Dumoulin e i suoi avversari, dopo quello che è successo nella tappa dello Stelvio, il problema intestinale dell’olandese, l’atteggiamento degli altri uomini di classifica e le polemiche che ne sono seguite. Mi toccherà seguire tutto alla radio e sul web...».

Il presidente della giunta è comunque pienamente soddisfatto del “pacchetto” riservato anche quest’anno all'Alto Adige dagli organizzatori del Giro d’Italia. «Sì, siamo molto soddisfatti, mi sembrano un arrivo e una partenza di grande valore sia dal punto di vista sportivo che da quello mediatico-promozionale».

Nessuna anticipazione sulla tappa (o sulle tappe) del prossimo anno: Kompatscher si limita a confermare la candidatura dei “soliti noti” del Plan de Corones. «Rcs Sport ha la sua programmazione, noi abbiamo invitato come sempre i comprensori ad avanzare le candidature e forniamo loro una consulenza, perché sappiamo quello che serve agli organizzatori del Giro. Ovviamente, compatibilmente con le esigenze di Rcs, cerchiamo di rispettare una rotazione perché non vengano fuori sempre le stesse località. E, ovviamente, chiediamo ad Rcs tappe interessanti».

Ed è questa, forse, la differenza più importante rispetto al vicino Trentino, che anche quest’anno – dopo la tappa di media montagna del 2016 con l’arrivo ad Andalo per fortuna nobilitato da un grande campione quale Alejandro Valverde, ha finanziato una frazione di trasferimento come la Tirano-Canazei, che non ha certo offerto l’immagine più fedele di una terra di grandi salite qual è appunto la provincia di Trento. Con l’aggravante che la tappa trentina era stretta nella “morsa” della memorabile Rovetta-Bormio (con il Mortirolo e il doppio Stelvio) e la Moena-Ortisei. Per quanto concerne il 2018 l’assessore al Turismo della Provincia Autonoma di Trento, Michele Dallapiccola, smentisce che in lizza per la tappa del Giro d’Italia 2017 ci siano (o ci siano solo) Menador-Passo Vezzena, la Sega di Ala e la Val di Sole. Il sospetto è che sia la maniera per tenere buoni – almeno per il momento – altri comprensori che spingono per avere l’arrivo della frazione trentina del prossimo Giro, ma l’assessore non usa certo giri di parole. «No, non sono queste le località in lizza – dice – anche perché dobbiamo rispettare una turnazione decennale tra i territori, per essere corretti nei confronti di tutti. E poi dobbiamo tenere conto di quella che è la disponibilità degli organizzatori del Giro d’Italia, con i quali avremo un incontro prossimamente: adesso devono terminare questo».

Twitter: @mauridigiangiac

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