Sarà un “Merano” grandi firme 

Ippica. Ieri la dichiarazione dei partenti di una corsa dal sangue blu che domenica vedrà al via dodici cavalli con pedine di valore internazionale Sono ben cinque le giubbe giallonere di Aichner in pista, un record. Le Costaud il pezzo pregiato che sfilerà sul red carpet dell’ippodromo meranese


Claudio Mantovan


Merano. Signore e signori il Merano, madames et messieurs le Merano, ladies and gentlemen the Merano! La corsa che ci ha fatto amare dai francesi, che ci ha fatto conoscere nella terra di sua maestà la regina. Ha due gemelli la corsa, il gran National di Aintree ed il gran steeple di Parigi, ovvero il sangue blu delle corse in ostacoli. È nato in una mattina uggiosa, confortato dal numero (dodici) e dai nomi di cavalli degni del Merano che ne hanno elevato lo spessore tecnico rendendolo uno dei più affascinanti degli ultimi anni. Per portarlo da un significativo nove ad un dieci tondo tondo basta la presenza di Le Costaud, il sauro di Francia che riporta alla mente Or Jack, il biondissimo invincibile che di Merano ne vinse tre mancando il quarto per mera sfortuna.

Le Costaud ha evitato le restrizioni francesi del Covid che hanno colpito alcuni suoi conterranei per tornare a Maia con la quale ha un conto aperto dalla stagione scorsa quando un errore di percorso strappò un Oh alla tribuna e lo estromise dalla corsa. Mr Macaire l’allenatore francese che lo ha in custodia ha studiato meticolosamente il percorso per portare il suo prediletto al Merano in condizioni scintillanti e guarda tutti dall’alto in basso. La Marsigliese bussa alla porta come spesso ha fatto nel corso degli anni e una lustratina al disco sarà meglio metterla in preventivo. C’è un record in questo Merano, la presenza di cinque giubbe di scuderia. Non ci sono né ricordi né riscontri che in un gruppo uno sia in piano come in ostacoli siano stati schierati cinque compagni di colori. Un record che in questo Merano in tempi di Covid è uno splendido fiore all’occhiello della corsa. Sono le giubbe giallonere di Herr Aichner, il proprietario di Sarentino che vive e scalpita per il gran premio. L’anno scorso con L’Estran seppe catturarlo facendo presenza con tre suoi allievi, in questa edizione ci riprova con cinque, L’Estran indiscusso capitano di compagnia, Notti Magiche luogotenente, Zanini guastafeste, Martinstar e Il Superstite fanteria d’assalto. Cosa dire? Che i tremendi cinquemila del Merano e soprattutto gli ultimi cinquecento metri quelli che pesano come un macigno su gambe e polmoni saranno il solito prezioso alleato per L’Estran che, più si allunga la distanza più carbura e si trova a suo agio. Nel Merano dei nostri ci sono i nomi di Christian Troger e Paolo Favero. E come avrebbero potuto mancare? Il proprietario di Lana che avrà di che divertirsi nella gran siepi con Live Your Life e nei tre anni con Makito schiera quello che da sempre è stato trattato come uno di famiglia, con tutte le premure del caso: Quick Davier. La qualità dell’ex francese non è un oggetto misterioso, è nota a tutti. Rimane il dubbio della condizione che non si è potuta vedere nel MIPAAF per una caduta e che rappresenta sempre un rebus dopo le lunghe cure. Paolo Favero tornato recentemente a conoscere il dolce sapore delle vittorie affida le insegne di Lydia Olisova a Capitoul, un otto anni recentemente in cospicua crescita che decisamente potrebbe dire la sua. C’è Al Bustan che a Hemingway avrebbe suggerito il libro il vecchio e Maia per le sue incursioni sul verde cupo dell’ippodromo. Il Merano l’ha già vinto ma il trascorrere delle stagioni ha alleggerito il suo proverbiale finale. Occhio però, perché in una corsa come il gran premio l’esperienza paga sempre. Northerly Wind è la minaccia sostanziosa che viene dall’est. Da tempo ha nel mirino la corsa dei milioni e cosa sia capace di fare lo ha già dimostrato proprio qui a Maia. Batte i colori del dr Charvat, un personaggio che con i cavalli buoni ha un feeling particolare e che ama smisuratamente Maia ed il suo ippodromo. Il Merano sarebbe la ciliegina su una torta ricca di eleganti fette. Il francese Soldier’s Queen che è riuscito ad evitare il cordone sanitario del Covid nella terra di Maria Antonietta non è decisamente un primaserie. Frequenta i buoni handicap d’oltralpe senza eccellere ma attenzione perché un soggetto da handicap francese potrebbe valere i migliori. Volcancito porta in corsa i colori di Orfeo Bottura. Questo signori è il Merano.













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