Bolzano. «La squadra è in fiducia, gioca, vince e il clima fra i ragazzi è davvero positivo». Parole di Greg Ireland, l’uomo che sta creando, passo dopo passo, una squadra vincente e in grado di compiere un deciso salto di qualità in avanti. Il poker di vittorie filate, le quattro reti rifilate a Vienna in casa dei Caps, che in una settimana hanno rimediato dai biancorossi la bellezza di nove “sberle”, sono la fotografia perfetta di una truppa, quella biancorossa, sempre più lanciata verso un posto nella prossima Champions Hockey League. A tre partite dalla fine del Pick Round (ma il Bolzano riposerà in concomitanza con l’ultimo turno in programma domenica 30 febbraio) i Foxes hanno il destino nelle loro mani. L’obiettivo minimo, il quarto posto del gironcino a meno di catastrofi inenarrabili, è già nel cassetto, pronto per essere chiuso a doppia mandata.

Licenza per sognare

Adesso, però, questo Bolzano può legittimamente ambire a qualcosa di più. Già, perché grazie ad una settimana clamorosa, condita da quattro vittorie, tutte convincenti e quasi mai in discussione, le Volpi hanno fatto il vuoto dietro, relegando Vienna e Klagenfurt rispettivamente a sette e sei punti. Adesso il weekend, con tutta probabilità, potrebbe permettere a Bernard e compagni di chiudere i giochi con largo anticipo. A dirla tutta, ma è meglio restare forse con i piedi per terra, ci sarebbe anche il primato di Salisburgo nel mirino, distante cinque punti, ma atteso domani sera in un Palaonda che si annuncia molto carico. Realisticamente, però, Bolzano deve badare al sodo e non farsi prendersi troppo dall’entusiasmo, provando comunque a giocarsi la seconda piazza e dunque un posto fra le grandi dell’hockey europeo.

Il lavoro di Ireland

Sembrava un sogno, qualche settimana fa, poi l’architetto Ireland ha preso le misure nello spogliatoio di via Galvani, trasformando un gruppo fragile e spesso spaesato in pista, in una squadra affamata, che gioca a hockey 60 minuti e non molla mai la presa. Questione di mentalità, l’arma che permette di affrontare senza complessi ogni partita, entrando sul ghiaccio con le idee chiare. Una storia già vista da queste parti, con un condottiero diverso, Kai Suikkanen che, dopo l’esonero di Pat Curcio, ripartendo da zero, trasformò in cinque mesi il Bolzano, da probabile cenerentola del torneo a regina della Ebel.

Le scelte della vigilia

Il Pick Round non decide la stagione, ma la indirizza: quello sì. I Foxes lo sanno bene, perché ai playoff la musica sarà diversa e chi lotterà per il titolo alzerà inevitabilmente il livello delle prestazioni. Adesso, però, di fronte ad un momento così positivo e con due gare interne di fila, Bolzano può sfruttare per davvero l’inerzia e regalarsi una bella botta di autostima. Ireland, e questa è la notizia, per la super-serata contro i Red Bull, unica squadra finora in grado di mettere sotto (ma di misura) i Foxes nel Pick Round, avrà la rosa al gran completo. A pieno regime rientreranno capitan Anton Bernard e pure Leland Irving, che ha completamente smaltito l’influenza. Il dubbio, però sorge spontaneo: con una squadra così in forma, chi sarà il sacrificato? Tra i pali, nonostante quattro prestazioni mostruose, Justin Fazio dovrebbe lasciare posto a Irving, titolare di questa squadra e altro portiere in grado di fare la differenza quando serve. In attacco, Bernard tornerà a giostrare al centro della quarta linea e il sacrificato, in questo caso, potrebbe essere Dante Hannoun. Domani si riparte con il “Classico” fra Bolzano-Salisburgo, pronte a giocarsi addirittura il primato del girone. Non sarà una finale (bei ricordi..), ma il venerdì del Palaonda si annuncia molto caldo. Con un Bolzano così sará davvero dura restarsene a casa.

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