Trecento in trasferta per tifare Foxes 

Spettacolare «invasione» dei supporter altoatesini al Volksgarten di Salisburgo



SALISBURGO . La marea biancorossa invade Salisburgo fin dalle prime ore della mattinata. Arrivano alla spicciolata i tifosi del Bolzano, l'orario è ideale per una gita fuori porta, che per tanti durerà fino al termine di gara 2. Al bar dello stadio arrivano i primi gruppi, festanti, sciarpe al collo e t-shirt biancorossa. Sbarcano da tutta la regione, alcuni da Innsbruck e addirittura Vienna, dove hanno cominciato una nuova vita lontano dal capoluogo, ma una finale come questa mai avrebbero voluto perdersela. I tifosi di casa sorridono, apprezzano, «perché quando arrivano i tifosi del Bolzano – sorride una cameriera del bar sport – si scherza e si ride sempre. E poi hanno un tifo pazzesco». Quasi una premonizione. In tribuna il settore ospite è al gran completo, sono tanti, tantissimi, quasi 300. Si parte con cori a ripetizione fin dall'inizio del warm-up e quando il Bolzano assaggia per la prima volta il ghiaccio del Volksgarten si capisce subito che Egger e compagni giocheranno in casa. I supporters biancorossi sventolano tricolori, in tribuna campeggia un grande striscione: “Bolzano Hockey, orgoglio italiano”. Dall'altra si sentono solo i tamburi, la musica da discoteca e lo speaker provano a caricare il pubblico di fede Red Bull, che espongono anche uno striscione divertente: “Vendetta per 2014”. L'italiano è imperfetto ma non importa, il concetto è molto chiaro. È il momento degli inni, li canta una cantante austriaca, Caroline Stiegelmayer. Dal settore ospiti l'Inno di Mameli lo cantano a squarciagola, a livello vocale non c'è davvero storia. Poi comincia la gara, si sentono solo i tifosi biancorossi. La pacifica invasione biancorossa è uno spettacolo assoluto, bandiere, tricolori e una passione sfrenata in tribuna che anche dopo la sirena non si arresta. Non male come inizio. (laco)













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