Trema il pianeta calcio dopo il blitz della Finanza
Passati al setaccio i bilanci di 41 società di A e B e i contratti di molti big Le accuse: fatture false, riciclaggio, evasione fiscale. Moggi jr fra i coinvolti
NAPOLI. Svolta nell’inchiesta avviata nel 2012 dalla procura di Napoli su irregolarità nella gestione dei contratti di calciatori stranieri e reati fiscali commessi da società di calcio. Il pool di magistrati coordinato dall’aggiunto Giovanni Melillo ha delegato alla Guardia di finanza perquisizioni nelle sedi di 41 club: 18 di serie A tra cui Milan, Inter, Juve, Napoli (in questo caso interessata anche la sede della Filmauro), Roma, e Lazio; 11 di serie B, tra cui Bari, Crotone, Spezia e Ternana; 2 radiate da Federcalcio, Piacenza e Triestina; 8 di Lega Pro in prima e seconda divisione, tra cui Albinoleffe e Mantova; il Foggia (terza categoria) e il Cosenza (serie D).
Le ipotesi di reato sono associazione a delinquere, evasione fiscale internazionale, fatture false e riciclaggio. Dodici i procuratori coinvolti, tra cui Alessandro Moggi e Alejandro Mazzoni.
Sono oltre 50 gli accordi tra società di calcio, procuratori e giocatori su cui sta indagando la GdF: tra questi ci sono quelli dell'ex attaccante del Napoli Lavezzi e del centrocampista del Milan Nocerino, di Immobile e Sculli. Altri accordi sotto la lente dei finanzieri riguardano le prestazioni di Mutu, Datolo, Pellicori, Tacchinardi, Perea, Molinaro, Stellini, Franceschini, Curiale, Danti, Innocenti, Calaiò, Bogdani, Liverani, Fernandez, Sforzini, Cozza, De Rose, Tavano, Chavez, Paletta, D'Agostino, Scarlato, Denis, Statella, Stendardo, Davì, Acosta, Fideleff, Paniagua, Cassetti, Jankulovski, Stankevicius, Oddo, Contini, Paro, Graffiedi, Dorlan, Arcari, Arce, Legrottaglie, Mora, Amodio, Fontanello, Foggia, Bryan, Battaglia, Botta, Aronica, Guzman e Campagnaro.
Sono stati acquisiti, in particolare, i contratti di calciatori sudamericani, argentini e brasiliani. Acquisiti anche i bilanci. L’obiettivo è accertare le modalità con le quali sono state indicate plusvalenze per le gestioni successive che in realtà non erano possibili scrivere e stornare nei conti economici. Presi anche contratti pubblicitari di alcuni calciatori di serie A per accertare reati di evasione fiscale. Tra le ipotesi investigative, il riciclaggio internazionale di denaro proveniente da acquisti di baby calciatori sudamericani.
Il sospetto è che i club abbiano messo in piedi, complici i procuratori, meccanismi di aggiramento delle regole di tassazione dei contratti per ogni operazione di trasferimento di tesserati della Figc. Accertamenti sono in corso anche per il trattamento fiscale applicato ai rapporti di lavoro di numerosi calciatori, anche per i cosiddetti fringe benefit. Gli investigatori della Finanza sono stati nelle sedi di Chievo, Milan, Inter, Siena, Roma, Fiorentina, Atalanta, Pescara, Genoa, Juventus, Torino, Parma, Lazio, Napoli, Udinese, Sampdoria, Palermo, Catania, Cesena, Bari, Livorno, Brescia, Reggina, Crotone, Juve Stabia, Spezia, Ternana, Grosseto, Vicenza, Gubbio, Benevento, Portogruaro, Mantova, Foggia, Andria, Lecce, Cosenza, Piacenza, Triestina, Lecco, Albinoleffe.