«Triplete, emozione di una vita» 

Moratti, Zanetti, Milito e l’Inter 2009-2010 sul palco: «Mourinho straordinario leader»


di Stefano Povoli


TRENTO. «Orgogliosi di essere gli unici». È estremamente complesso sintetizzare in poche parole cosa fu per la Milano nerazzurra la stagione 2009-2010, quella del record, quella del triplete! Dopo 45 lunghissimi anni la coppa dalle grandi orecchie ritornò tra le braccia del popolo nerazzurro. Da lì in poi un lunghissimo digiuno (ancora in atto) di trofei internazionali per il Bel Paese, incapace di sollevare le braccia al cielo sia a livello di club che con la nazionale.

Il tifoso interista medio è visceralmente attaccato ai colori sociali, da sempre cammina orgoglioso della nobiltà del proprio sodalizio grazie allo slogan “Mai stati in B” e da otto anni a questa parte può gonfiare il petto con “siamo quelli del triplete”. Un trionfo fatto di date: 5, 16, 22 maggio la sequenza numerica di quei successi, fatta di Coppa Italia, campionato e Champions League.

Sul palco dell’auditorium di Santa Chiara hanno sfilato gli stati maggiori e i grandi campioni di quell’annata, guidati dalla sapiente regia di Enrico Mentana. Dal presidente Massimo Moratti passando per il direttore tecnico Marco Branca e lo sponsor Marco Tronchetti Provera fino ad arrivare a coloro che hanno impresso il proprio nome nella storia del calcio mondiale: Julio Cesar, Francesco Toldo, Paolo Orlandoni, Maicon, Marco Materazzi, Javier Zanetti, Diego Milito.

In quella squadra c’era chi aveva iniziato a prendere a calci il pallone sulla terra screpolata dell’Africa, chi sui prati immersi tra i tulipani olandesi, chi aveva iniziato scorrazzando negli oratori italiani e chi nelle polverose strade argentine: un coacervo di campioni che non ha mai smesso di credere nei dettami tattici del proprio condottiero, Josè Mourinho. Sul palco del teatro trentino si è ripercorso il film della storia di una stagione culminata con l’apoteosi di Madrid contro il Bayern Monaco.

«In quel gruppo c’era uno spirito di squadra che andava oltre al risultato – afferma il presidente Massimo Moratti – Mourinho era un condottiero straordinario, un allenatore capace di convincere i propri ragazzi di essere migliori di ogni avversario».

Ogni vittoria è stata accompagnata dal boato dei tifosi, ma l’urlo di San Siro nella semifinale contro il Barcellona è qualcosa che rimane impresso nella memoria di chi c’era: «Dopo il gol di Maicon contro il Barcellona lo stadio esplose letteralmente – commenta Marco Tronchetti Provera – in quel momento si è capito che il miracolo sarebbe stato possibile!».

A Madrid l’apoteosi, Milito schianta il Bayern con una doppietta strepitosa e l’Inter ritorna a fare pace con la storia. «Quando si riguardano questi gol le emozioni sono tantissime – commenta il Principe – ci sono dei momenti che rimangono indelebili per tutta la vita».

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