GIRO D'ITALIA

Tutti contro Froome. Attenti alla crono Trento-Rovereto

Con 8 arrivi in salita, potrebbe essere decisiva la prova contro il tempo. Un solo regionale al via, Benedetti
 


di Maurizio Di Giangiacomo


Tutti contro Chris Froome, sulle strade del Giro d’Italia (e anche fuori). Il quattro volte vincitore del Tour de France è, al contempo, la principale attrazione ma anche l’“uomo nero” della 101esima edizione, che scatta venerdì (diretta Rai 2, ore 14.30) con la prima delle tre tappe israeliane, una cronometro da “montagne russe” a Gerusalemme. Grande Partenza mediorientale e uomo da battere “dannato” (ma non “bannato” dall’Uci, nonostante i parossistici livelli di salbutamolo riscontratigli alla Vuelta di Spagna vinta nel 2017) sono, almeno nei piani degli organizzatori di Rcs Sport, due tra i piatti più forti di un menù fatto, per il resto, di tanti arrivi in salita (otto: Etna, Montevergine di Mercogliano, Campo Imperatore, Osimo, Zoncolan, Pratonevoso, Bardonecchia/Jefferau e Cervinia) e pochissimi chilometri a cronometro: dopo il prologo odierno appena 34,5, quelli della Trento-Rovereto.

E, allora, siete proprio convinti che l’uomo da battere sia Chris Froome (Team Sky), magari quello visto al Tour of the Alps? Peraltro, si presentano alla Corsa Rosa praticamente a fari spenti anche l’ultimo vincitore Tom Dumoulin (Sunweb) – in ogni caso difficile da staccare in salita e campione del mondo in carica della cronometro – e l’azzurro Fabio Aru (UAE Emirates), terzo nel 2014, secondo nel 2015 ma ancora più in ombra del “keniano bianco” al Giro dell’Euregio. Proprio la vittoria al Tour of the Alps ha impresso un deciso rialzo alle azioni del francese Thibaut Pinot (Groupama-FDJ): quarto assoluto e vincitore della tappa 20 dello scorso anno, Pinot si è allenato nello sci di fondo ed ha alleggerito il suo programma di gare nella prima parte della stagione per essere al top della forma per i grandi giri. Discorso quasi analogo per “Superman” Miguel Angel López (Astana Pro Team), a sua volta in grande evidenza – assieme a tutta la sua squadra – alla corsa a tappe euroregionale. Tra gli altri, vale la pena di segnalare anche il nome del colombiano Esteban Chaves (Mitchelton - Scott): a seguito di una stagione deludente nel 2017 segnata da una tendinite e da un lutto familiare, quello del secondo classificato del Giro d’Italia 2016 è un ritorno molto atteso.

In ogni caso, tutti contro Froome, anche a livello “politico”. In tanti storcono il naso sul fatto che l’Uci non abbia ancora preso appurato l’origine della sua “non negatività” – troppo Ventolin o reazione metabolica particolare? – ma soprattutto sul fatto che non sia stato ancora sospeso. Durissimo è stato, nelle scorse ore, proprio l’ultima maglia rosa, Tom Dumoulin. «La mia squadra aderisce al movimento del ciclismo credibile e prevede la sospensione di un corridore positivo – ha detto – Io al posto di Froome non avrei partecipato a questa edizione del Giro. La presenza di Froome qui non è un bene per il ciclismo. Nessuno avrebbe voluto che ciò accadesse. Debuttare al Giro con questi dubbi e incertezze non è bello, magari vincerà e, dopo poche settimane, decideranno che perderà il successo. Non sarebbe gradevole nemmeno per lui».

IL GIRO IN REGIONE. Una sola tappa (più una sede di partenza) in regione, per l’edizione numero 101 del Giro d’Italia. La cronometro Trento-Rovereto del 22 maggio (16esima tappa, dopo il giorno di riposo di lunedì 21, trascorso presumibilmente dalla “carovana” sempre in Trentino) promette di lasciare il segno sulla classifica generale, magari proprio in favore di Froome, posta tra lo Zoncolan e le Dolomiti Bellunesi e il “gran finale” con Pratonevoso, Colle delle Finestre (Cima Coppi del Giro 2018), Jafferau, Col Tsecore, Col Saint Pantaleon e Cervinia. Ma siamo sicuri che la Trento-Rovereto sarà davvero decisiva? «Gli uomini più attesi, Froome e Dumoulin, sono due cronoman – spiega Maurizio Fondriest – A Gerusalemme potrebbero rifilare fino a 30/40 secondi agli altri uomini di classifica, nella Trento-Rovereto i ritardi potrebbero arrivare al minuto, minuto e mezzo. Potrebbe anche essere decisiva, ma non credo che lo sarà davvero, perché tutti gli scalatori avranno tante altre occasioni per recuperare il terreno perso a cronometro».

Scatterà dal Trentino anche la 17esima tappa, mercoledì 23 maggio, da Riva del Garda a Iseo (la cosiddetta tappa del Franciacorta), che toccherà Molina di Ledro, Bezzecca, Storo e lascerà il territorio regionale a Ponte Caffaro.

IL REGIONALE AL VIA. Un solo ciclista regionale al via del 101esimo Giro d’Italia: si tratta del trentino della Val di Gresta Cesare Benedetti, portacolori della Bora-hansgrohe dell’altro trentino Daniel Oss ma soprattutto del campione del mondo Peter Sagan. Che, però, non sarà alla Corsa Rosa. Il capitano sarà Davide Formolo, atteso alla definitiva consacrazione quale uomo di classifica in una grande corsa a tappe. Per lui dovrà presumibilmente lavorare Cesare, che però è anche un grande specialista delle fughe e non mancherà, anche sulle strade della Corsa Rosa, di mettersi in mostra con la faccia al vento.













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