PYEONGCHANG (Corea del Sud). C’è un particolare focus, una particolare emozione nell’avere notizie legate alla delegazione della Corea del Nord che è presente ai Giochi con 15 persone: dieci tra atleti e atlete e cinque funzionari. Gli sport dove saranno in gara sono sci alpino, sci nordico, pattinaggio figura e short track. Non sono inserite nel computo le 22 giocatrici nordcoreane che formano la squadra femminile di hockey, inserite nel team Corea che ieri si è allenato sul ghiaccio del Kwandong Hockey Center. «Le giocatrici si parlano, stanno assieme durante i pasti, nello spogliatoio e quando ci sono momenti comuni. La chimica in squadra è migliore di quanto potessi aspettarmi», ci ha detto al termine dell’allenamento Sarah Murray, head coach (di origini canadesi) della squadra unificata che farà il suo esordio domani sera contro la Svizzera. «Il nostro team è stato messo insieme con una dichiarazione politica, ma ora che è unito siamo solo una squadra. Quando avevo sentito che le giocatrici nordcoreane si sarebbero unite alla nostra squadra avevo pensato agli scenari peggiori, senza dialogo e tutti separati. Per la situazione in cui ci troviamo, ci sentiamo bene. È fantastico».

Successivamente si è svolta al Villaggio olimpico del “sito del ghiaccio”, a Gangneung, la cerimonia dell’alzabandiera. La delegazione nordcoreana ha sfilato con la divisa sportiva ufficiale, bianca e rossa con righine blu, tra gli applausi dei presenti ed è stata accompagnata dalla musica delle cheerleader (nella foto, al loro arrivo a PyeongChang) in costume. Una canzone pop proposta è stata apprezzata anche dalla popolazione sudcoreana. Pyongyang ha inviato nella parte sud anche la compagnia di spettacolo Samjiyon, composta da 140 membri, che domenica sera si esibirà nella capitale del Sud, Seul. (m.m.)

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