BOLZANO. Il 22 maggio la direzione del centro diurno Premstaller di via Dolomiti ai Piani ha convocato familiari e tutori della ventina di anziani ospitati nella struttura per comunicare loro che a partire da lunedì 28, e per ben tre settimane, anziché rimanere aperti dalle 8 alle 18, si chiuderà alle 13.

«Nessuna comunicazione scritta, né prima né dopo, ce l’hanno comunicato a voce», precisa Evi Matala, responsabile provinciale donne di Noi con l’Italia, ma soprattutto parente di una persona affetta da Alzheimer che viene ospitata dalla struttura. «È un fatto gravissimo», commenta Matala.

Alla riunione di martedì è stato spiegato ai familiari che, a causa di alcune dimissioni e malattie con lunga prognosi, non potevano garantire l’apertura pomeridiana.

Matala racconta come stiano le cose ai Piani. «Mentre gli altri centri diurni per anziani sono più aperti, sempre controllati ma permeabili, il Premstaller è per così dire specializzato in persone colpite da Alzheimer eccetera. La struttura è protetta da una porta blindata, perché c’è il rischio che gli utenti “scappino”». Per gestire queste persone servono figure qualificate, «con un preavviso di pochi giorni chi mi viene a casa? Neanche in nero, per tre settimane».

Poche per chi lavora, ma sempre troppe per una coppia di lavoratori con due figli piccoli e un anziano problematico in casa.