Il caso

Il muretto della discordia che già divide Vadena

La riqualificazione di Birti. «Lungo più di 18 metri, è al confine dell’area con la futura piazza». Jancarova: «È di cattivo gusto: bastava farlo in porfido, con un’inferriata in ferro battuto»



VADENA. La nuova piazza, a Vadena, continua a dividere maggioranza e opposizione. Tanto il sindaco Elmar Oberhofer e la sua vice Martine Parise hanno espresso grande soddisfazione per il progetto di riqualificazione di Birti quanto la capogruppo della Nuova Lista Civica Sarka Jancarova esprime una forte delusione.

«Dopo un mese di attesa abbiamo ricevuto lo studio di fattibilità per Birti che, a suo tempo, era stato presentato in Consiglio comunale. Purtroppo i dubbi che avevamo sono stati tutti confermati. Se il nuovo piano di recupero della frazione dovesse seguire questa traccia, le differenze rispetto al piano redatto dalla passata amministrazione, sarebbero qualitativamente abissali.

Con un gruppo di specialisti del settore, stiamo stilando una relazione puntuale in merito alle gravi criticità che questo studio di fattibilità contiene e sarà nostra cura pubblicarla. In questi giorni, però, la nostra attenzione si è focalizzata sul neonato muro in cemento armato, lungo più di 18 metri, che è stato costruito al confine dell’area della futura piazza, verso la strada provinciale e proprio di fronte all’antica torre campanaria.

Da un nostro accesso agli atti, abbiamo appreso che il muro, verrà anche sormontato da una “elegante” recinzione metallica preverniciata, a maglie larghe e di colore verde. L’altezza complessiva dell’opera sarà pari a 1,70 metri Uno scandalo. Ogni Comune che si rispetti, vista la delicatezza della zona storica, avrebbe fatto in modo di fermare questa indecenza, prescrivendo al proprietario delle modalità costruttive ben precise.

Magari, obbligandolo a realizzare un muro in porfido, con un’inferriata in ferro battuto o, comunque, qualcosa di più consono al luogo. Inoltre, visto che la piazza sarà oggetto di un progetto esecutivo, si poteva chiedere allo stesso proprietario, di sospendere la costruzione del muro, in modo da contestualizzarlo nel futuro progetto. Si sarebbe potuto fare, ma non a Vadena. Indipendentemente che abbia esaminato o meno la richiesta di costruzione del muro, sicuramente non ha preso alcuna posizione in merito.

È veramente triste notare che lo stesso discutibile manufatto, con la relativa rete da pollaio (perché di questo si tratta), sia stato approvato anche dalla Soprintendenza provinciale ai beni culturali della Provincia di Bolzano. In buona sostanza, è stato autorizzato da tutti, ma sicuramente né dal buon senso né, tantomeno, dal buon gusto. E la torre campanaria? Nei suoi 800 anni di esistenza ne ha viste di storie; il suo animo è ben temprato. Eppure, qualcuno dei residenti che, a notte fonda le passava accanto, giura di averne udito il lamento».













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