La storia

«La scienza, la medicina e un donatore mi hanno regalato una seconda vita»

La testimonianza di Claudio Tait: «Grazie a un trapianto 17 anni fa sono ripartito di slancio»



SALORNO. Ogni anno Claudio Tait, “storico trapiantato” di Salorno ama ricordare il giorno dell’anno in cui un anonimo donatore gli salvò la vita. Il suo è anche un messaggio di speranza per coloro che si trovano oggi nella stessa situazione. Da quel giorno sono passati ben 17 anni ma il senso della testimonianza era e resta profondo: credete sempre alla medicina e alla scienza e non smettete mai di ricordare chi non ce l’ha fatta.

«Sono passati 17 anni da quel 26 gennaio del 2005. Erano circa le 10 di sera quando arrivò nella mia stanza d'ospedale quella sacca di cellule staminali ricche di speranza. Grazie a un donatore anonimo e grazie ad un trapianto di midollo osseo sono potuto ripartire. La mia storia ormai la conoscono un po’ tutti ma credo sia sempre giusto ricordarla, in particolare per dimostrare che nulla è perso fino a quando rimane un lume di speranza.

La foto mi ritrae nel maggio scorso in un giorno per me storico. In accordo con i medici abbiamo deciso di levare anche l'ultima terapia di "copertura". Quella è stata l'ultima pastiglia.

Ad oggi non assumo nessun farmaco e sto molto bene. Non male per uno che 17 anni fa ha visto la morte in faccia. Mi piace credere nella medicina e nella scienza perché grazie a loro e grazie al gesto disinteressato di un donatore (al quale sarò grato per sempre) sono qua a festeggiare la mia seconda vita. Come sempre non dimentico chi non ce l'ha fatta. Chi, malgrado tanta forza e tenacia, ha avuto meno fortuna di me. Vi porto tutti nel cuore».













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