L'INTERVISTA BRUNO BORIN ASSESSORE COMUNALE 

«Otto giorni a letto per sconfiggere il Covid» 

Il racconto. «Ho avuto paura per mia suocera, 90 anni, che sapevo di aver contagiato» «Una settimana per avere l’esito del tampone. Le febbre è salita a 39, ora voglio tornare a sciare»


Massimiliano Bona


Laives. «Sono rimasto a letto 8 giorni di fila, sempre con la febbre, che è salita fino a 39. Ma ne sono uscito senza medicinali: mi considero davvero fortunato, anche se ho temuto per la vita di mia suocera, che sapevo di aver contagiato»: a parlare è l’assessore comunale di Laives Bruno Borin che ha iniziato a partecipare alle riunioni di giunta a distanza ma deve ancora convivere con la tosse secca, uno dei primi sintomi del Covid.

Assessore, si sente rinato?

«Può dirlo forte. Prima di uscire dal mio isolamento, che dura da un paio di settimane, devo ancora fare un tampone ma il peggio è alle spalle».

Ci spieghi meglio: quando ha avuto le prime avvisaglie?

«Giovedì 15 ottobre. Ho accusato spossatezza e avevo solo voglia di restare a letto. Di carattere sono una persona iperattiva e non era chiaramente da me. Ho perso tre chili».

La febbre è salita subito?

«In realtà no. Ho iniziato con 37,2 e 37,5 ma nei giorni successivi sono arrivato fino a 39. In totale i giorni di febbre sono stati otto e sono sempre rimasto a letto con questo opprimente senso di debolezza addosso. Tra l’altro avevo anche un’altra preoccupazione non da poco che mi attanagliava».

Quale?

«Nei giorni precedenti era venuta da noi, a Laives, mia suocera Maria, che ha 90 anni e vive in Austria. È una persona super positiva che porta allegria e zero problemi. Purtroppo mi sono reso conto di averla contagiata e, vista l’età, temevo che non ne sarebbe più uscita. E non me lo sarei perdonato, pur sapendo di non avere alcuna responsabilità diretta».

Ma sua suocera è stata ricoverata al San Maurizio per il Covid?

«Sì, ha trascorso tre giorni all’ospedale di Bolzano ma – essendo austriaca - poi è stata trasferita alla Clinica universitaria di Innsbruck».

È uscita anche lei dal tunnel del Covid?

«Non ancora ma sta migliorando lentamente. Le cose, per fortuna, sembra che stiano volgendo al meglio».

Ha avuto il Covid anche sua moglie Anneliese?

«Sì, ho contagiato anche lei. Ma i sintomi erano meno forti, per fortuna».

Durante il periodo trascorso aletto ha accusato particolari stati d’ansia?

«Sì, più che altro per conoscere l’esito del tampone. Ho dovuto attendere sette giorni. Anche il mio medico di base non sapeva spiegarselo».

Cosa vuol fare una volta guarito al 100 per cento?

«Andare a sciare. Ho 68 anni ma sono in perfetta forma. E per 7/8 mesi sarò immune dal Covid».

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