Siccità, per ora l’allerta è solamente in collina 

L’analisi degli esperti. Interessate Pochi di Salorno, Mazzon, Cortaccia, Penone e Aldino Il Bauernbund: «Il terreno non è secco, pertanto nel fondovalle la situazione è ancora buona»


Bruno Tonidandel


Caldaro/salorno. «Non creiamoci problemi che non ci sono: nella Bassa Atesina non esiste alcun allarme siccità»: è categorico Reinhard Dissertori, Obmann del Bauernbund, la lega dei contadini di lingua tedesca, del distretto a sud di Bolzano. «È vero – dice ancora – le campagne avrebbero bisogno di una bella pioggia, ma il terreno non è per niente secco. In questo momento le piante di melo, ma ancora meno le viti, non hanno troppo bisogno di umidità. Gli alberi da frutto non hanno ancora emesso foglie e quindi la pianta vegeta anche in questa situazione». Dello stesso avviso è anche Eduard Franzelin, direttore del Consorzio di Bonifica “Monte-Salorno”, l’ente di Egna che tiene sotto controllo 100 km di corsi d’acqua su un territorio di 4 mila ettari che va dalla sponda meridionale del Lago di Caldaro a sud di Salorno fino al confine con la provincia di Trento. «Nel fondovalle – ci ha detto Franzelin – la falda acquifera è ancora abbastanza buona grazie alle piogge autunnali. È vero il livello dell’Adige è piuttosto basso ma non è preoccupante». Diversa è invece la situazione delle zone collinari, come verso Pochi di Salorno, Mazzon, Cortaccia, Penone e Aldino. Qui i prati risentono della mancanza di piogge e incominciano ad ingiallire. Se le perturbazioni tarderanno ancora la situazione potrebbe diventare critica, specie per il primo fieno e per i frutticoltori che coltivano meli in quota. A questo punto sarà necessario azionare in anticipo gli impianti di irrigazione. «Fino ad ora – ha concluso il direttore del Consorzio di Bonifica – non abbiamo avuto lamentele da parte dei nostri 4 mila soci. La portata della rete di scolo è quasi normale e pure il livello dell’acqua delle tre fosse, quella Grande e quella Piccola di Caldaro e la Porzen che scorrono parallelamente all’Adige, è quasi normale. Ovvio che sia per l’aria che respiriamo sia per il terreno, una notte di pioggia sarebbe salutare».

Insomma i frutticoltori e i viticoltori della Bassa Atesina non sono, almeno per il momento, preoccupati per il perdurare del bel tempo che, peraltro, consente loro di portare a termine i lavori primaverili della potatura degli alberi e della legatura dei tralci delle viti. Qualche problema questo periodo siccitoso potrebbe provocare ai nuovi impianti. Gli agricoltori che hanno rinnovato il frutteto ma anche il vigneto a fine inverno, mettendo a dimora nuove piante di melo e di uva, saranno costretti ad annaffiare di quando in quando il terreno. Per fortuna gli impianti di irrigazione anche privati non mancano e non mancano neppure i consorzi irrigui, anche se per il momento non sono ancora stati attivati. Lo saranno probabilmente all’inizio del mese di aprile. A rendere un po’ più critica la situazione è stato il vento forte da nord di questi giorni, le cui raffiche hanno prosciugato ancor più la crosta superiore del terreno. Prima o poi però il tempo cambierà anche se, secondo le previsioni di Frate Indovino, dovrebbe piovere martedì e mercoledì della prossima settimana, mentre le previsioni del calendario del coro “Castel Bassa Atesina” dell’alpino Giorgio Cavaliere, solo il giorno di San Giorgio, 23 di aprile, si dovrebbero registrare “Sol a spiazzi e aqua a sguazzi”. Vedremo.













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