LA MEMORIA

25 aprile, gaffe ai binari per i lager 

La Liberazione. Doppio appuntamento in piazza Don Bosco e sui Prati dei Talvera organizzato dal Comune e le associazioni di quartiere. Proteste per una manifesto inopportuno in via Pacinotti



BOLZANO. Sulle ceneri del festival, rinasce la festa. Nell'anno della scomparsa di quello “delle Resistenze”, ecco che il Comune prova a rendere la Liberazione festa di popolo, nel senso di pienamente popolare.

«L'idea è stata quella di riempire strade e piazze non solo di cerimonie ma soprattutto di gente - dice il sindaco - che balla e ascolta musica, dove si leggono lettere ma anche ci si diverte. Perchè? Perchè è la festa della fine della guerra, si smette di morire e si prova a tornare a vivere. Ed è il giorno in cui noi e tutta l'Europa torniamo liberi dalle dittature».

Ecco cosa vede Renzo Caramaschi in questa nuova stagione della Liberazione nell'anno in cui , al governo, un ministro e tanti sindaci di area annunciano di non “voler partecipare”. Sottinteso: ad una festa divisiva. E invece Bolzano prova a unire. Anche i fautori di una infinita guerra civile nata sulle ceneri di quella vera e molto più sanguinosa.

«Vorrei che tutti i bolzanini - dice - vivessero questa giornata, che ci ricorda la fine di un terribile conflitto e la liberazione dal nazifascismo, con più gioia e maggior partecipazione rispetto al passato. Vogliamo provare a farla vivere come vera festa della democrazia, della consapevolezza civile e della ricostruzione dalle macerie della guerra». Insomma, sembra aleggiare un altro spirito su questo 25 Aprile in arrivo. Reso più esplicito da un'agenda molto rinnovata.

La doppia festa. Quest'anno, oltre le cerimonie con deposizione di corone, l'anniversario della Liberazione proporrà una festa popolare in due location specifiche: piazza Don Bosco, e i prati del Talvera nel piazzale delle feste. A Don Bosco, con partenza dalle 15, esibizione del coro Bella ciao, letture a cura di Flora Sarrubbo, laboratori di pittura, balli con musica e gastronomia. Sul Talvera invece, si apre ad un pubblico più giovane con in agenda concerti di diversi gruppi oltre a cori e letture resistenziali. Tutto questo in collaborazione con Auser, Anteas, Rodigini, la Ruga, Nierene, Arci, Uisp, Botteghe della cultura, La Strada, Cooltour, Arcy gay Centaurus, Lilt, Socrem, Aido, Anpi, Cisl, Ulp.

La gaffe in via Pacinotti. Il programma delle cerimonie ufficiali prevede in mattinata le cerimonie nei luoghi della memoria. Tra i luoghi simbolo della deportazione a Bolzano c’è il monumento di via Pacinotti sui binari da dove partivano i convogli per Auschwitz. I nostri lettori ci hanno segnalato come sui cartelloni pubblicitari dietro la stele, campeggi in formato gigante un manifesto quanto meno inopportuno. Si vede una ragazza in bikini con la scritta: «Goditi l’estate libera dai peli». Ci scrive Ildo Baiesi: «Da lì partivano per i campi di sterminio. Mi auguro venga rimossa quanto prima». E la lettrice Ilaria Costa: «Se l’affissione è stata autorizzata dal Comune, spero che il sindaco intervenga. Quella pubblicità in quel luogo è di pessimo gusto. E non solo in occasione della Liberazione». Giriamo la segnalazione a Caramaschi.













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