A 14 anni in cura per uscire dalla droga

Spacciatore a giudizio: vendeva l’eroina ad una ragazzina che “sniffava” da quasi un anno. Fenomeno in aumento


di Mario Bertoldi


BOLZANO. A 14 anni in cura disintossicante a base di metadone per cercare di liberarsi dalla schiavitù della droga. È un dramma terribile quello emerso l’altro giorno in tribunale a Bolzano nel corso di un processo a carico di un giovane accusato di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel capo d’imputazione il pubblico ministero gli ha contestato l’aggravante della vendita di sostanze proibite ad una ragazzina minorenne già caduta nella trappola della droga e sottoposta da qualche settimana alle cure del caso. Il dramma di questa giovanissima, passata direttamente dai sogni adolescenziali all’inferno, non è l’unico caso di questo tipo finito sui tavoli dei giudici.

Un primo grido d’allarme era stato lanciato già un paio di mesi fa dal comparto narcotici della Squadra Mobile. In Alto Adige è terribilmente in aumento il consumo di droga pesante da parte di soggetti giovanissimi. Le conseguenze rischiano di essere molto pesanti perché un’esperienza di questo tipo non può che segnare a vita, anche sotto il profilo psicologico. Arginare il fenomeno, però, non è facile soprattutto perché tra i giovanissimi sembra esserci una vasta sottovalutazione dei rischi a cui si va incontro.

La situazione è resa più pericolosa dalle nuove offerte del mercato nero degli stupefacenti. L’eroina, che sembrava destinata ad un consumo sempre più marginale in quanto legata ad un rituale emarginante (laccio emostatico e siringa) è ritornata prepotentemente sul mercato nella nuova versione da “sniffare”. Rispetto alla cocaina (un grammo costa circa 80 euro) l’eroina ha un costo decisamente più basso. Proprio per questo sta conquistando fette allarmanti del mercato nero tra i giovanissimi che hanno la sensazione (sbagliata) di correre meno rischi inalando i fumi della combustione in un cucchiaino rispetto all’iniezione della dose direttamente in vena.

In realtà tutti gli esperti sono concordi nel ribadire che gli effetti possono essere devastanti esattamente come lo sono sempre stati per l’assunzione in vena. Che l’eroina sia tornata a comandare sul mercato nero degli stupefacenti è confermato anche dai procedimenti penali approdati negli ultimi mesi in tribunale a carico degli spacciatori al minuto scoperti ed arrestati dalle forze dell’ordine. E non sono pochi i casi in cui le indagini hanno portato a contestare agli inquisiti l’aggravante prevista dall’articolo 80 della legge sugli stupefacenti relativa alla vendita a soggetti minorenni.

Sono mesi ormai che le forze dell’ordine controllano sistematicamente le zone vicino alle scuole. Come detto in caso di vendita accertata di sostanze stupefacenti a minorenni, il presunto spacciatore rischia un aumento sino alla metà della pena massima prevista.

Per le droghe pesanti (cocaina ed eroina) il superamento del limite di 50 grammi detenuti da un potenziale spacciatore, rende impossibile l’applicazione dell’attenuante della “modica quantità” e la pena base da applicare va da 8 anni di reclusione in sù. Perchè invece scatti l’aggravante dell’ingente quantitativo è necessario che il presunto spacciatore venga trovato in possesso di un quantitativo sino a 2 mila volte superiore alla soglia prevista dalla legge (per ogni tipo di stupefacente e sotto la quale la detenzione non è considerata penalmente rilevante. Ma anche chi cade nell’ipotesi processuale più pesante può poi utilizzare gli sconti di pena previsti dal nostro ordinamento (attenuanti generiche e riduzioni per il rito scelto) che spesso rendono le condanne non certo severe.

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