A fine febbraio si inizia: giù la vecchia stazione bus 

I passi successivi: in estate il cantiere delle infrastrutture del Waltherpark e poi in autunno la demolizione della vecchia Camera di Commercio



BOLZANO. A fine febbraio si inizia: giù la vecchia stazione autocorriere. E mese dopo mese il resto. In estate il cantiere delle infrastrutture viabilistiche del Waltherpark, con lo scavo sotto via Alto Adige per il tunnel che bypasserà la strada per renderla solo pedonale, in autunno la demolizione della vecchia Camera di Commercio per finire tutto nell’ottobre del 2022. Ecco l’agenda di Benko intorno al progetto che rivoluzionerà il centro storico e no. E la sua Signa, la consociata altoatesina che gli gestisce dal 2009 le attività immobiliari, si prepara a consegnare al Comune la prima “tranche” dei suoi 99 milioni per la cessione dei terreni del pru di via Perathoner. «Ma il 2019 sarà l’anno in cui riusciremo a mostrare tanto altro» ha detto Heinz Hager , il braccio e la mente altoatesina del tycoon. Perché , oltre alla partenza del pru, c’è l’avvio del secondo lotto del cantiere di Gries, all’indomani del trasferimento della Cantina Bolzano nella nuova sede di San Maurizio e la conclusione del primo, sui vecchi campi da tennis. E ancora l’innalzamento della terza torre di via Alto Adige: il “buco” è stato già riempito fino al primo piano e sarà concluso nell’autunno del 2019, forse già alla fine della prossima estate. Ma Hager conta che il 2019 sia anche l’anno del Virgolo. Non solo perché il gruppo ha pronto da due anni lo schema architettonico per ripristinare la funivia ma per una ragione più strategica, la costruzione, sulla collina di Bolzano, del polo museale. Tradotto: la casa di Ötzi. Per la nuova collocazione della mummia la Provincia ha emanato un bando, in cui ha chiesto di dotarlo di una sede più importante di quella attuale; c’è ora in corso l’esame di una commissione mista in cui il progetto della Signa, elaborato dall’archistar Snohetta, che lo prevede appollaiato sulla collina ,sfida due proposte immobiliari più a ridosso di via Museo, all’ex Ina e di fronte all’attuale museo archeologico. E già, ben prima di conoscere le decisioni della commissione giudicatrice, sono iniziate le schermaglie. È intervenuta l’Unione Commercio e sono emersi alcuni pareri di esponenti della Svp urbana. «Sono molto contrariato da questa guerra preventiva – ha detto ieri Hager alla presentazione dei cantieri a palazzo Menz – perché emergono gruppi di interesse che, senza ancora aver visto nessun progetto, tentano di difendere rendite di posizione. Come se il dibattito sulla prospettiva di avere un vero, grande museo per una star internazionale come Oetzi, debba essere ridotto ad un dibattito se il suo spostamento convenga o no ai commercianti dei Portici. Loro non rappresentano gli interessi della città e neppure dell’Alto Adige. E non vorrei – ha concluso ancor più duramente – che il partito di raccolta si riducesse ad una Kaufleute Svp, ad una Svp dei negozianti». Insomma, scintille. E per ribadire l’aspetto strategico di uno spostamento, sono state proiettate slide con le lunghe code in attesa di vedere la mummia in via Museo. E siamo solo agli inizi.

(p.c.)















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