Esposizione

A Milano i disegni della partigiana Aura Pasa dal lager di Bolzano

Nei suoi, taccuini durante la prigionia, ha raccontato la vita e le relazioni nel campo di concentramento. La mostra «Menestrella del Lager» alla Casa della Memoria fino al 25 febbraio



MILANO. Disegni e filastrocche raccontano, con una testimonianza inedita, la vita nel lager di Bolzano allestito e gestito dalle SS tra l'estate del 1944 e la primavera del 1945. Si intitola 'Menestrella del Lager' la mostra che viene inaugurata stasera, 11 gennaio, e che sarà aperta fino al 25 febbraio, alla Casa della Memoria di Milano dedicata alla partigiana Aura Pasa.

La donna, nata in provincia di Belluno nel 1907, ha raccontato nei suoi taccuini scritti durante la prigionia, con disegni e filastrocche, l'organizzazione, la vita e le relazioni all'interno del campo. 
 Il campo di concentramento di Bolzano, pur avendo rappresentato, insieme alla Risiera di San Sabba, il principale luogo di detenzione e di tortura nazista in Italia, è stato oggetto di una autentica rimozione fin dai mesi successivi alla Liberazione.

Nel campo di Bolzano sono documentate diverse decine di uccisioni di prigionieri e in questo clima di morte, Aura Pasa cerca in vario modo di esorcizzare un destino in cui i prigionieri sono ridotti a numeri, in balia dei carcerieri, attingendo anche alla forza dell'ironia.

La mostra, progettata e realizzata dall'Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti presenta un ampio estratto dei taccuini di Aura Pasa, affiancati da oggetti, documenti originali e video. Diplomata alla Reale Accademia delle Belle Arti di Venezia, Pasa insegnò disegno in istituti inferiori e superiori. Liberale e democratica, dal settembre 1943 iniziò l'attività di partigiana combattente. Il 12 ottobre fu arrestata su delazione di una spia infiltrata tra i partigiani. Il 28 ottobre fu trasferita nel campo di concentramento di Bolzano, dove rimase fino al 29 aprile 1945 quando venne liberata. 













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