A San Cassiano il museo dedicato all'orso preistorico della Ladinia

Il "Museum Ursus ladinicus" documenta gli straordinari rinvenimenti dei resti fossiili dei plantigradi vecchi di 40 mila anni, nella grotta delle Conturines in Alta Badia



SAN CASSIANO. Un nuovo museo dedicato all’orso preistorico delle Dolomiti: è stato inaugurato a San Cassiano in Val Badia il Museum Ladin Ursus ladinicus, che su tre piani e 400 metri quadrati presenta storia e ambiente del plantigrado di 40.000 anni fa i cui resti furono ritrovati in una grotta delle Conturines. In mostra reperti, scheletri e una ricostruzione dell’ “orso che dorme”.

L’inaugurazione del Museum Ladin Ursus ladinicus a San Cassiano celebra il decimo compleanno del Museum Ladin ?iastel de Tor a San Martino in Badia, di cui la nuova struttura dedicata all’orso preistorico delle Conturines è sede distaccata. Il progetto del museo di San Cassiano sull’Ursus ladinicus si è sviluppato grazie all’appoggio del Pic’ Museo Ladin San ?iascian, trovando l’importante sostegno dell’Amministrazione Civica di San Cassiano e del Comune di Badia, che hanno messo a disposizione il fabbricato, e della Giunta provinciale di Bolzano che ha finanziato l’adattamento a museo con 750.000 euro.

Il presidente della Provincia di Bolzano, Luis Durnwalder, presente all'inaugurazione, ha commentato: "Nel nostro territorio trilingue, dove ognuno può vivere la propria cultura stimando anche l'altra, questo museo è un arricchimento, e non solo per i ladini. Il ritrovamento delle Conturines è unico e meritava qualcosa di speciale, inserito nel contesto culturale locale. Così è nato il Museum Ladin Ursus ladinicus."

"Un luogo per scoprire, soprattutto da parte dei residenti, la cultura ladina, la più antica della nostra terra," ha continuato l'assessora Sabina Kasslatter Mur, anch'essa presente, mentre l'assessore Florian Mussner ha precisato che: "Il museo è frutto dell'impegno di tutta la Giunta. Sarà un'occasione anche per le scuole di imparare in maniera piacevole e interessante".

Protagonista indiscusso del nuovo Museum Ladin Ursus ladinicus è l’enorme orso preistorico, oggi estinto, i cui resti furono ritrovati oltre vent’anni fa in una grotta sotto la Cima delle Conturines, a 2.800 metri di quota. Lì il 23 settembre 1987 un noto albergatore e guida alpina della Val Badia, Willy Costamoling, mentre era alla ricerca di fossili si imbatté in un vero e proprio cimitero di orsi preistorici, con più di 60 scheletri. Insieme a essi furono ritrovati anche i resti di un “leone delle caverne”.

Le analisi accertarono che le ossa risalivano a circa 40.000 anni fa. Negli anni successivi la grotta fu sistematicamente studiata, scavata ed esplorata da un gruppo di ricerca dell’Università di Vienna guidato dal paleontologo Gernot Rabeder. Le indagini che lo staff di Rabeder condusse sull’ossatura e sul DNA rivelarono che si trattava di una nuova specie di orso delle caverne, ribattezzata Ursus ladinicus in onore dei Ladini.

Leggermente più piccolo dell’orso delle caverne già noto, l’Ursus ladinicus era comunque grande più o meno come un odierno grizzly, ma era erbivoro. Per questo motivo, e perché la grotta delle Conturines rappresenta il sito a maggiore altitudine – nonché l’unico dell’area dolomitica - dove siano mai stati trovati resti di orso preistorico, questi reperti assumono un'importanza fondamentale per lo studio del clima di allora nelle Dolomiti, dimostrandoci che durante il periodo interglaciale di circa 40.000 anni fa esso era estremamente caldo, e il limite degli alberi (oggi a 1900 metri circa) raggiungeva quasi l’ingresso della grotta.

L’orso, vegetariano puro, poteva sopravvivere per tutto l'anno a tale altitudine. Il Museum Ladin Ursus ladinicus approfondisce questi contenuti, inserendoli nel contesto paleontologico e paleoambientale della regione. La superficie espositiva del museo è di 400 mq, suddivisi su tre piani. Al piano terra trovano posto la cassa e lo shop. Il primo piano ospita la sezione teorica: dopo una prima parte dedicata alla formazione geologica delle Dolomiti, con splendidi fossili, si passa alla storia della scoperta dell’orso.

Reperti originali – come denti e crani –, installazioni video e un intero scheletro di orso delle caverne accompagnano la descrizione di ambiente e condizioni di vita dell’Ursus ladinicus. Dei pannelli illustrano gli aspetti scientifici legati al ritrovamento, ad esempio quello della datazione, e il suo rilievo per lo studio della preistoria. Nel piano interrato del museo, infine, si trova una ricostruzione della grotta delle Conturines, con l’“orso che dorme” insieme al suo cucciolo.

Nel corso dell'inaugurazione, il direttore del museo Stefan Planker ha sottolineato che: "La sede di San Cassiano dedicata all'orso è il regalo per il decimo compleanno del Museum Ladin Ciastel de Tor a San Martino in Badia, che dall'apertura ha realizzato 64 progetti e 23 mostre, raggiungendo i 27.000 visitatori annuali. Il prossimo regalo, nel 20112, sarà un nuovo deposito per le collezioni."

Autore degli interni della nuova sezione del Museum Ladin dedicata all’Ursus ladinicus è l’architettto austriaco Rainer Verbizh, lo stesso che una decina d’anni or sono curò l’allestimento del ?iastel de Tor. Con lui ha collaborato, in loco, Stefan Nagler. Esperto nella realizzazione di arredamenti museali, Verbizh acquisì notorietà negli anni ’70 lavorando con Piano & Rogers alla progettazione del Centre Georges Pompidou a Parigi.

Nel suo curriculum troviamo, tra l’altro, la direzione dei lavori per due nuove sezioni della “Cité des Sciences et de l’Industrie” (Città delle scienze e dell’industria), sempre a Parigi, e l’ideazione delle mostre del padiglione dedicato all’Austria alle esposizioni universali di Siviglia ‘92 e Taejon (Corea) ‘94. L’edificio che ospita il museo è stato invece disegnato dall’architetto badiota Oswald Valentini, mentre la grafica è a cura della ditta “no.parking” di Vicenza.

La scheda.
Il nuovo Museum Ladin Ursus ladinicus è situato nel centro di San Cassiano, in Strada Micurà de Rü 26, a circa 20 km dal Museum Ladin ?iastel de Tor a San Martino in Badia. L’acquisto del biglietto d’ingresso ad uno dei due musei fornisce il diritto ad accedere gratuitamente all’altro.

Orari di apertura - Periodo estivo (da Pasqua al 31 ottobre): martedì-sabato ore 10-18, domenica ore 14-18; in luglio e agosto anche lunedì ore 10-18 e mercoledì sera ore 20:30-22:30. - Periodo invernale (dal 26 dicembre a Pasqua):giovedì-sabato ore 14-18.

Prezzi - 8 euro: adulti - 16 euro: biglietto famiglia (2 adulti e bambini fino a 14 anni) - bambini fino a 6 anni ingresso gratuito - 6,50 euro: studenti fino a 27 anni e persone oltre i 65 anni - 6,50 euro (a persona): gruppi oltre 15 persone - 2 euro (a scolaro): scuole Per visitare l’esposizione sono disponibili anche audioguide in cinque lingue: italiano, ladino, tedesco, inglese e francese.

Informazioni: Museum Ladin Ciastel de Tor, via Tor 65, San Martino in Badia tel. 0474 524020, fax 0474 524263; web www.museumladin.it, e-mail info@museumladin.it.













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