A Terlano si fa il “filo” ai pattini

In febbraio sarà pronta la nuova pista ghiacciata e ora l’obiettivo è coprirla e usarla 12 mesi l’anno


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Contiamo di aprire la nuova pista da ghiaccio a febbraio». Klaus Runer, sindaco di Terlano, segue soddisfatto i lavori che procedono rispettando la tabella di marcia. Sono anni che il Comune alle porte di Bolzano insegue il sogno di un palaghiaccio: in realtà quello che sta realizzando nella zona sportiva, a fianco di campi da calcio e da tennis, per il momento è “solo” una pista ma potrebbe diventare una struttura coperta se si troveranno i fondi e prima ancora l'intesa con i Comuni limitrofi, per sostenere i costi di costruzione (altri tre milioni) prima e di gestione poi. Con l'impianto della Sill chiuso a tempo indeterminato, questa potrebbe essere l'occasione giusta per raggiungere l'accordo che finora non si è mai trovato. «Le trattative - spiega Runer - per un palaghiaccio a Terlano sono iniziate una ventina di anni fa, quando c'era l'Hockey Club Settequerce che giocava forte e la società doveva prendere ore ghiaccio in affitto nei paesi limitrofi. C'erano stati già allora i contatti con la Provincia per valutare il da farsi, ma alla fine non se n'era fatto nulla anche perché l'indicazione del presidente Durnwalder era stata chiara: se volete il contributo della Provincia dovete costruire una struttura sovracomunale».

Ma Terlano non ha mai rinunciato a questo progetto neppure quando è uscito il piano provinciale degli impianti sportivi e il Comune non era nell'elenco di quelli che avrebbero avuto un palaghiaccio.

Per questo sette anni fa il sindaco Runer ci ha provato di nuovo: «Ho scritto ai sindaci di Andriano, Gargazzone, Nalles e Meltina chiedendo formalmente se erano disposti a sostenere un progetto di palaghiaccio sovracomunale che non necessariamente si doveva fare a Terlano, anche se da noi l’Hockey Club Settequerce sta sviluppando un bel vivaio, ci sono due squadre di dilettanti e una bella squadra di Eisstock. La risposta era stata negativa per paura dei costi».

A quel punto si era cercata l'intesa con Bolzano: «Ho parlato con il vicesindaco Ladinser che mi aveva confermato l’interesse per la proposta, ma Bolzano non sarebbe stato della partita in quanto impegnato ad acquistare l'impianto della Sill». A quel punto Terlano ha deciso di fare da solo: un passo alla volta. Non un palaghiaccio dunque ma un campo polifunzionale dotato però di un sofisticato impianto tecnologico per fare il ghiaccio e di spogliatoi e docce in programma nel 2013. «Abbiamo previsto una struttura che, nel momento in cui arrivassero i fondi dalla Provincia, si potrebbe coprire. Questo è il nostro obiettivo. Certo, i tempi non sono dei migliori, però c'è una domanda sempre più forte di ore ghiaccio alla quale le strutture di Bolzano e dintorni non sono in grado di far fronte».

I lavori, costati 2 milioni e 200 mila euro, finiranno a febbraio: il campo verrà coperto da un manto di asfalto e per un mese, forse anche due, si potrà pattinare. Di più non sarà possibile – non perché la struttura non lo consenta – ma per una questione di costi.

E poi l'impianto come verrà utilizzato? «A dicembre e gennaio come pista da ghiaccio all'aperto, negli altri mesi questo è un campo polifunzionale dove si potrà giocare a volley, a basket e tennis. Certo, se come spero nei prossimi anni questo diventerà un vero palaghiaccio, allora la musica cambierà: da settembre in poi ci sarebbe il ghiaccio. Ho già un'idea di come distribuire le ore ghiaccio:al mattino le scuole, pomeriggio pubblico, sera le società».

Quindi ci sarebbe anche parecchio spazio per il pubblico?

«Sì, anche perché temo che in futuro saranno sempre meno le famiglie che potranno permettersi di portare i figli a sciare o a fare altri sport che implicano lunghi trasferimenti in macchina e attrezzature costose. Andare a pattinare invece è alla portata di tutti. Terlano poi è a due passi da Bolzano: ci si arriva facilmente anche con i mezzi pubblici». Forse varrebbe la pena che, vista la situazione molto complicata alla Sill, il Comune capoluogo ci faccia un pensierino.

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