Addio a Willeit, un politico e manager illuminato 

Già parlamentare e presidente di Autobrennero, era al vertice di Brennercom Manfredi: «Ci mancherà, aveva una grande determinazione». Cordoglio della Svp



BOLZANO. È stato un politico, un amministratore, un manager capace di visioni, un uomo di polso. È morto Ferdinand Willeit e la sua scomparsa ha colpito forte chi lo ha affiancato nei molti incarichi della sua vita di settantanovenne in piena attività come presidente di Brennercom. Notevole la sua impronta come presidente dell’Autobrennero per quindici anni (1992-2007), ma c’è stato anche il Parlamento (deputato della Svp nel 1987-1992) e molto altro. Willeit è morto giovedì pomeriggio all’ospedale di Verona, dove era stato sottoposto a un delicato intervento cardiochirurgico. La data dei funerali non è stata ancora fissata. Sposato per due volte, aveva cinque figli.

Willeit era nato a Fortezza nel 1938, aveva vissuto a Sarentino e infine Bolzano. Studi di giurisprudenza a Innsbruck e Padova, aveva iniziato l’attività professionale come direttore del Consorzio dei Comuni, era stato presidente dell’Unità sanitaria Centro Sud Bolzano (1981-1997), poi l’attività alla Camera, il lungo periodo in A22 come presidente, fino al 2007. Dal 2005 al 2010 Willeit è stato vicepresidente della Banca di Trento e Bolzano. L’ultimo impegno, la presidenza di Brennercom: sulla sua scrivania i collaboratori ieri hanno posato un mazzo di fiori e una sua fotografia. Nel 2011 venne chiamato da Luis Durnwalder nel gruppo di lavoro sui cartelli di montagna: finì male, perché Durnwalder premeva per una linea più dura sulla cancellazione dei toponimi italiani e Willeit non lo seguì. Ma il 15 settembre 1991 Willeit fu tra gli organizzatori della manifestazione a Gries am Brenner per la riunificazione del Tirolo, contro la concessione della quietanza liberatoria. Non aveva un carattere morbido. «Sono riuscito a non litigare con lui», sorride l’ex Obmann Siegfried Brugger, «Sapeva cosa voleva e come voleva che le cose venissero fatte». Come deputato e poi come presidente dell’Autobrennero, gli rende onore Brugger, «è stato capace di costruirsi una rete eccezionale di rapporti. Nei ministeri sapeva muoversi come pochi. Ha avuto idee eccezionali. Si deve a Willeit, presidente dell’A22, l’intuizione del fondo ferrovia, una assoluta anticipazione del principio ”gomma paga rotaia”. Insieme a Zeller la proponemmo a Romano Prodi, durante il suo primo governo (1996-1998). E Prodi, altra persona brillante, intuì subito il valore di quella idea». Karl Manfredi, già amministratore delegato e ora componente del Cda di Brennercom, lo ricorda con commozione (intervistato dalla Rai): «Per me era una figura paterna. Quando era convinto di un progetto, si batteva fino all’ultimo per vederlo realizzato». La Svp ieri lo ha ricordato celebrandone lo «spirito innovativo», le parole utilizzate da Durnwalder nel 2011 durante la consegna della onorificenza del Land Tirolo. Tutta Autobrennero si congeda dall’ex presidente con una nota firmata, tra gli altri, dal presidente Luigi Olivieri, l’amministratore delegato Walter Pardatscher, il direttore tecnico generale Carlo Costa e il direttore amministrazione Giorgio Bellini: «Tante le sfide che hanno connotato il suo mandato. Dall’introduzione del divieto di sorpasso per i mezzi pesanti in autostrada alla lungimirante visione della necessità di investire, anche come società autostradale, nel settore del trasporto merci su rotaia. Willeit ha saputo coniugare sapientemente la capacità gestionale di una società complessa come Autostrada del Brennero e la conoscenza del contesto culturale e politico dei territori attraversati. A lui si deve la costituzione della società Str Brennero trasporto rotaia Spa e l’avvio dell’attività della Rail Traction Company, due realtà che oggi si rivelano strategiche per una gestione sostenibile del traffico veicolare lungo l’asse del Brennero. Lascia un ricordo in tutti coloro che lo hanno conosciuto». (fr.g.)

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