«Addio Emily, ora sei un angelo in cielo» 

In centinaia ai funerali della bimba morta nello schianto in slitta sul Corno del Renon. Azione di solidarietà per la mamma



REGGIO EMILIA. Un profluvio di fiori bianchi, con i bimbi protagonisti. Una partecipazione massiccia e commossa, per dimostrare, come ha detto don Matteo Bondavalli durante l’omelia, che «quello che è accaduto è troppo grande, ma noi siamo qui per voi, per “parlare” alla famiglia con gesti e vicinanza». Lo strazio di una città intera, che ieri s’è fermata, ieri pomeriggio, per stringersi al padre e al fratello per l’addio ad Emily Formisano, la bimba di soli 8 anni, morta il 4 gennaio scorso, al Corno del Renon, a Bolzano, dopo aver imboccato sullo slittino una pista nera da sci, schiantandosi contro un albero insieme alla mamma Renata Dyakowska, tuttora gravissima nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Maurizio. C’erano i compagni di classe (la terza elementare “Ariosto”) con le maestre e le amichette del pattinaggio della società La Torre in tuta rossa, c’erano i coetanei del fratello quindicenne Emanuele (che frequenta l’istituto tecnico Scaruffi) e i suoi amici della società calcio allievi Invicta Gavasseto, i vicini di casa («Il tuo sorriso mancherà a tutti noi di via Gogol», recitava una corona), i colleghi di papà Ciro della Dana Brevini e c’erano tante mamme e l’intera comunità polacca.

Nel giorno del lutto collettivo oltre un migliaio di persone hanno affollato la chiesa di Sant’Alberto da Gerusalemme per il rito funebre concelebrato da cinque sacerdoti e tre diaconi: i parroci di San Maurizio, dove Emily frequentava catechismo e quelli della parrocchia di residenza, Masone. Come preambolo è stato letto un messaggio inviato dal vescovo Massimo Camisasca, che si è unito al dolore «per una scomparsa così drammatica e misteriosa» e ha assicurato: «Prego per tutti voi e in particolare per mamma Renata». Don Matteo ha sottolineato come le parole siano «poca cosa di fronte ad una realtà difficile da comprendere, meglio una vicinanza silenziosa: bisogna stare in silenzio insieme», nella consolazione che «Emily ora è un angelo del Paradiso che veglierà sulla sua famiglia». Durante la cerimonia, scandita dal coro, da letture dai Vangeli delle maestre (una delle quali ha intonato un commovente «Il Signore è il nostro pastore»), da ricordi di mamme alla tenerezza suscitata dai compagni di classe in prima fila. Alcuni bambini sono saliti sul pulpito leggendo pensierini per la bambina: «Sei stata una grande amica», «Grazie per essere stata gentile con tutti», «Sei in un posto stupendo in cielo». Gli stessi bimbi che, all’ingresso in chiesa, hanno riunito la rosa bianca che ciascuno teneva in mano in un vaso di fiori davanti al feretro e che, all’uscita, hanno liberato in cielo dei palloncini bianchi. Decine e decine gli abbracci a papà Ciro, che durante la cerimonia ha tenuto lo sguardo fisso sulla piccola bara bianca, impietrito dal più grande dolore che possa abbattersi su un padre, scoppiando in un pianto dirotto al termine della cerimonia, quando i sacerdoti hanno circondato il feretro e dal pubblico è partito uno spontaneo applauso. Proprio Ciro, in un’intervista rilasciata giovedì al Tg1, ha raccontato che quel tragico giorno, la moglie non avrebbe voluto scendere con la slitta da quella discesa. «Se il cartello fosse stato anche in italiano – ha rivelato, raccontando che era stata proprio Emily a voler divertirsi sulla neve con lo slittino – le avrei detto “guarda, aspetta un attimo che qui ci dicono che tu lì non puoi stare perché è un tratto pericoloso». Ieri, intanto, all’esterno della chiesa una cassetta con la scritta “Donazione per Emily”, con l’indirizzo internet www.gofundme.com/dyakoswska-ampformizano-family chiedeva a tutti di dare un aiuto concreto alla famiglia Formisano. «Per favore pubblicate l’indirizzo: la raccolta di fondi è per Emily e soprattutto per la mamma, perché non sappiamo a cosa andremo incontro», ha dichiarato Edyta, una delle tre sorelle di mamma Renata, che non ha più ripreso conoscenza dopo lo schianto e che, insieme a un responsabile della società che gestisce il comprensorio sciistico del Corno del Renon, è indagata per omicidio colposo.













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