Agenzia regionale della giustizia, pausa di riflessione

Bolzano. L’Agenzia regionale della giustizia intanto si ferma. Ieri sera, la seduta di consiglio regionale si è conclusa con un accordo tra maggioranza e minoranze. Il tema è da approfondire, come ha...



Bolzano. L’Agenzia regionale della giustizia intanto si ferma. Ieri sera, la seduta di consiglio regionale si è conclusa con un accordo tra maggioranza e minoranze. Il tema è da approfondire, come ha convenuto lo stesso presidente della giunta regionale, Arno Kompatscher. La norma era contenuta nella legge di stabilità 2021. Nel pomeriggio era intervenuto anche il sottosegretario Riccardo Fraccaro. «Il provvedimento in materia di giustizia che il consiglio regionale del Trentino Alto Adige sta discutendo deve rappresentare un’occasione per rendere più efficiente e produttivo il settore a beneficio dei cittadini. La norma rischia invece di minare l’autonomia del sistema giudiziario, assegnando alla giunta un eccessivo potere di influenza e condizionamento del lavoro dei magistrati», così Fraccaro.

«È necessario il più ampio coinvolgimento del consiglio regionale, delle competenti commissioni e delle istituzioni pubbliche preposte per evitare di varare una riforma che intacchi i principi costituzionali. Rivolgo quindi un appello alla maggioranza in consiglio regionale: torni sui propri passi e accolga le richieste di modifica affinché l’istituzione dell’Agenzia regionale della giustizia avvenga all’insegna della massima indipendenza», sottolinea il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri. «La separazione dei poteri è il principio cardine su cui si basa il concetto stesso di Stato democratico: il potere legislativo produce le leggi, l'esecutivo governa e il potere giudiziario vigila sull'applicazione delle normative. Per poter funzionare il sistema di controlli e contrappesi necessita della reciproca indipendenza. È questo quanto sta accadendo in questi giorni in Stati come l'Ungheria o la Polonia che stanno agendo per subordinare la magistratura alla politica venendo comunemente criticati e bollati di antidemocraticità anche dai nostri politici di maggioranza. Con il tentativo della giunta regionale di impossessarsi dell’Agenzia regionale della giustizia, in Trentino Alto Adige stiamo seguendo esattamente il loro esempio», evidenziano i consigliere regionali M5S, Marini e Nicoletti. «L’Agenzia regionale (che regionale è solo di nome perché tutto sarà decentrato su base provinciale) sarà in ogni caso un organo di emanazione politica che metterà mano a organigrammi, organizzazione e struttura amministrativa escluso il personale dirigenziale e giudici che rimarranno dipendenti dello Stato», afferma Alessandro Urzì (FdI). «Va ricordato che la misura è figlia di una norma di attuazione varata dal governo Gentiloni, con una superficialità che rischia di avere conseguenze imprevedibili», chiude Urzì. Preso atto di alcune questioni irrisolti, anche la maggioranza ha deviato dal suo percorso. Se ne riparlerà la settimana prossima.













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