Aggredì una bambina, perizia psichiatrica

Il giudice ha disposto accertamenti sull’uomo che tentò di sequestrarla La consulenza (anche sulla pericolosità sociale) affidata al dottor Piccolin



BOLZANO. Il giovane nigeriano in carcere con l’accusa di aver tentato di sequestrare una bambina di dieci anni in un paese della Bassa Atesina, verrà sottoposto a perizia psichiatrica. Ieri il giudice Walter Pelino ha accolto l’istanza presentata in tal senso dal sostituto procuratore Igor Secco affidando l’incarico al dottor Michele Piccolin che dovrà analizzare attentamente tre aspetti: la capacità di intendere e di volere dell’indagato, la sua capacità psichica di stare in giudizio (dunque di seguire cognizione di causa il processo a suo carico) ed infine l’eventuale pericolosità sociale. Come detto il giudice ha deciso di accogliere le richieste del pubblico ministero ma non vi saranno altri professionisti ad occuparsi del caso. Sia la Procura che l’avvocato difensore Nicola Nettis non hanno ritenuto opportuno nominare alcun consulente di parte. Sarà dunque solo il dottor Michele Piccolin a doversi pronunciare sulle condizioni mentali dell’uomo che, tra il resto, continua ad avere comportamenti anomali anche nel carcere di Trento ove per il momento resta rinchiuso. L’uomo non ha mai fornito una propria versione dei fatti limitandosi a ripetere di essere innocente. In occasione dell’incidente probatorio in cui è stata sentita la bambina, lo straniero ha poi seguito tutta l’udienza (senza poter essere visto dalla piccola) in silenzio, con una copia della Bibbia tra le mani. Inoltre la notte, in cella, spesso e volentieri si abbandona ad ululati che si protraggono per diversi minuti e che, ovviamente, mettono a disagio anche i suoi compagni di cella. Anche questi comportamenti dovranno essere analizzati dal dottor Piccolin per giudicare le condizioni mentali dell’indagato. Ricordiamo che nella precedene udienza, la bambina aveva confermato di essere rimasta vittima di un tentativo di sequestro di persona. «Ho avuto paura, quell'uomo voleva portarmi via» ha raccontato la piccola ricordando di essere stata seguita per un centinaio di metri mentre faceva ritorno a casa da scuola. Giunti nei pressi di un supermercato la piccola fu afferrata per un braccio trascinandola sino all'ascensore del caseggiato ove abita, attiguo al punto vendita. L’intenzione dell’uomo sarebbe stata quella di portare la piccola nei garage. La bambina avrebbe riferito al giudice un particolare importante: prima di afferrarla e trascinarla verso l'ascensore l'uomo si sarebbe guardato attorno per verificare se vi fosse qualcuno in grado di accorgersi di quanto stesse accadendo.©RIPRODUZIONE RISERVATA













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