«Al Lido si tagliano soltanto gli alberi malati o cadenti»

L’architetto Tauber illustra il piano di rilancio dell’area Le piante da togliere sono 25, alcune verranno sostituite


di Tiziana Campagnoli


BRESSANONE. Sono attualmente 207 gli alberi presenti sull'intero areale del Lido di Bressanone. Alberi di ogni specie, tra abeti, pini, olmi e ippocastani, che da molti anni rendono il parco a sud della città un luogo verde all’interno del quale è possibile riposarsi, sedersi a leggere, trascorrere dei momenti di tranquillità.

Da giugno, però, grazie al progetto di risanamento ambientale e di rilancio in chiave ricettiva e gastronomica degli spazi del parco, il Lido subirà una vera e propria trasformazione che lo renderà molto più attrattivo e che ne cambierà alcuni tratti noti. E il taglio di alcuni alberi, venticinque, fa parte del progetto.

L'architetto Markus Tauber, in stretta collaborazione con il Comune, gli esperti dell'ufficio provinciale per la tutela del paesaggio e la Giardineria comunale, ha analizzato attentamente la situazione del Lido, ha studiato il catasto degli alberi di quella zona e, alla fine, dopo aver calcolato lo sviluppo sotterraneo di tutte le radici presenti sull'area, è arrivato alla conclusione che alcuni alberi, quelli più grossi, sono di intralcio non solo alla crescita dell'erba ma anche agli altri alberi. Tra gli alberi malati, quelli a rischio caduta e quelli troppo invasivi nel contesto circostante, dunque, ne andranno tagliati appunto 25.

“Su incarico dei miei clienti Ivo Messner e Philipp Fallmerayer (i due chef-imprenditori vincitori della gara per la sistemazione della zona ristorazione del Lido, ndr) ho studiato l'intera area per vedere come sistemarla – spiega l'architetto Tauber, che tranquillizza i cittadini non convinti dall’inizio dei tagli - – Ho fatto sopralluoghi con l'assessore Paula Bacher, con i giardinieri comunali, con un biologo e con il rappresentante dell'ufficio tutela del paesaggio e alla fine, studiando anche la cartina del catasto degli alberi e calcolando la corona delle radici, siamo arrivati alla conclusione che, oltre a diversi alberi ormai malati, ce ne sono diversi che con le loro radici, troppo ampie ed estese, ostacolano quelle degli altri. Vanno, dunque, tagliati”.

Intanto, per recintare l'intera area del cantiere dove si costruirà il nuovo ristorante, sono stati tagliati cinque alberi. Ce ne sono altri due, maestosi e di grande impatto visivo, situati proprio dinanzi a quella che diventerà la terrazza del ristorante, che non sono in salute e che potrebbero essere sostituiti.

“Per ora i due maestosi alberi sulle rive del laghetto restano dove sono – sottolinea ancora Tauber – ma in futuro potrebbero essere tagliati e sostituiti con due alberi altrettanto belli”.

Il capo della manutenzione della giardineria, Tobias Prosch ed il capo giardineria Peter Kerschbaumer sono d'accordo con le conclusioni a cui è arrivato l'architetto Tauber. “Sulla riva sud del laghetto gli alberi non saranno toccati – spiega Prosch – Procederemo con calma al taglio di una ventina di alberi nella zona verde del Parco, sia dal lato della discoteca Max che da quello dell’Isarco. Alcune di queste piante verranno sostituite e faremo in modo che il parco del Lido diventi un luogo verde sicuro, bello e piacevole per tutte le famiglie”. La prospettiva è ovviamente condivisa da chi a Bressanone è affezionato al Lido e guarda con entusiasmo agli interventi per il rilancio dell’area, interventi decollati con l’inizio dei lavori per l’abbattimento della vecchia struttura e la costruzione del nuovo ristorante.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi
la promessa

Kompatscher: «Adesso basta: stop a case costruite per i turisti» 

L’emergenza abitativa. La risposta del governatore ai sindacati: «Gli alloggi nelle nuove aree convenzionate solo per residenti stabili». I rappresentanti dei lavoratori: «La zona di ponte Roma resti produttiva». Il sindaco: «Bisogna ampliarsi nei centri limitrofi»


antonella mattioli

Attualità