Alberghi sottoprezzo, aziende turistiche furiose

In Alta Pusteria, Badia e Gardena c’è chi ha abbassato i listini anche del 20% Gli operatori dei consorzi: «Danno vantaggi a pochi e sono una mazzata per tutti»


di Ezio Danieli


LADINIA. Chi naviga su Internet se n'è subito accorto. E, magari dopo aver prenotato, ha messo in giro la voce. Che è diventata, rapidamente, una bufera. Dall'Alta Pusteria, transitando per le due vallate ladine, si è diffuso anche quest'anno il dumping. Ovvero l'offerta, con sensibili sconti, degli albergatori che non si fanno scrupoli. Neppure in questo periodo che dovrebbe essere di alta stagione. Ma la crisi "morde" anche nel settore turistico, quindi evidentemente qualcuno pensa che si debba recuperare più clienti possibili, poco importa se con pratiche pericolose per il mercato e l’intero comparto. Da qui la scelta di offrire posti letto con sensibili sconti anche in queste settimane che precedono Ferragosto e che, fino a qualche anno fa, erano caratterizzate dal tutto esaurito, in ogni località.

Ma dal 2011 la situazione è cambiata. Si fa sempre più fatica a vendere tutte le camere a disposizione. Ed ecco che si preferisce incassare qualcosa di meno (qualche offerta arriva fino al 20 per cento di riduzione sui prezzi pubblicati). Il turista, soprattutto italiano, è contento. Anche se sa di rischiare qualcosa. Ma il dumping viene condannato, senza mezzi termini dagli operatori turistici ufficiali. Dice, per esempio, Cristina Demetz presidente di Gardena Marketing: «La nostra associazione s'è sempre schierata contro questi sconti perchè sono un pericolo per tutta la valle. Danno vantaggi a qualche esercizio ma finiscono per diventare poi una mazzata per tutta la categoria degli albergatori e anche per la valle. Nostro compito è garantire la qualità, anche nei momenti di crisi come quello attuale. Abbassando i costi negli alberghi, soprattutto in alta stagione, si finisce che fare del male a tutto il turismo».

D'accordo anche Damiano Dapunt, direttore del Consorzio turistico Alta Badia: «Sono iniziative deprecabili. Primo perchè danno vantaggi limitati nel tempo a singoli esercizi, secondo perchè riducendo i prezzi si finisce fatalmente per ridurre anche la qualità offerta al cliente, e terzo perchè creano danni alla politica ricettiva di un'intera zona. In questo senso il nostro Consorzio turistico si è già dichiarato, da tempo, contro il dumping».

Analoghe prese di posizione contrarie erano avvenute in passato sia dall'assessore provinciale al turismo, Hans Berger, che dall'associazione altoatesina degli albergatori. Ma i vari appelli sono rimasti inascoltati: davanti alla crisi, che sta condizionando anche l'attività turistica (soprattutto in questo inizio di agosto dopo un mese di luglio che è stato sostanzialmente positivo sia per numero di arrivi che di pernottamenti), numerosi albergatori non hanno esitazioni. E, sia via Internet che rispondendo alle telefonate di richiesta informazioni, fanno proposte con sensibili sconti sulle tariffe che sono pubblicate. All'ospite non sembra vero e spesso accetta, soddisfatto di aver combinato un buon affare.

Ma sono gli altri albergatori che questo dumping proprio non lo accettano. Torna dunque la polemica e la crisi in atto non sembra essere una giusificazione valida a questi sconti negli hotel in periodo di vigilia di Ferragosto.

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