Alle Schweitzer i ragazzi a lezione di democrazia 

Giornata diritti del fanciullo: Vke e scuola su diritti e doveri. Gli studenti: «Non sempre  le decisioni della maggioranza favoriscono la pacifica convivenza». Il rispetto delle diversità 



Bolzano. «Non sempre le decisioni prese da una maggioranza sono quelle più adatte a favorire una pacifica convivenza...».

È la conclusione di un convegno di politologi su possibili soluzioni di conflitti internazionali? O una sintesi uscita da un tavolo di lavoro intorno agli esiti dell'autonomia dopo un paio di lustri di applicazione della stessa, magari qui? No purtroppo.

Questa visione piana di una questione complessa l'hanno individuata dei ragazzi. Dai 12 ai 13 anni. Classe seconda media alle Albert Schweitzer di viale Europa. Hanno ragionato e hanno concluso che è così che vanno (o non vanno) le cose. E' successo ieri, lungo un pomeriggio in cui ai compiti quotidiani si sono sostituiti quelli straordinari. Del tipo: cos'è una democrazia? Con articolate varianti: cosa significa accettare i sentimenti altrui, cosa deriva dall'ascolto delle opinioni altre? E poi il senso del collaborare, di accettare o meno chi è diverso e cosa sia la diversità quando ti appartiene. Tutto questo, i gruppi di lavoro, i disegni sulla questione, le domande e le risposte singole e collettive in classe, è avvenuto in una scuola di quartiere perchè Vke e direzione delle Schweitzer hanno deciso, lodevolmente, di celebrare la Giornata dei diritti dei bambini non con i soliti comunicati o convegni ma provando a far ragionare i diretti interessati sul senso dei diritti e dei doveri dentro una democrazia più o meno matura come la nostra. "Ogni studente è stato libero di scegliersi i gruppi di compagni con cui lavorare - spiega Laura Sedda, responsabile del progetto per il Vke - e poi di pensare cosa significa, nel concreto, vivere insieme, decidere tra maggioranze e minoranze, in che modo tutelare le esigenze di chi minoranza non è. Insomma, ci abbiamo provato". Pare con successo. Sono state interessate varie classi, la seconda Ma, la seconda Mb, dove "m" sta per Montessori e poi la A e la B di altre due seconde. Con la preside delle Schweitzer , Heidi Niederkofler, si sono stabilite le cornici entro cui applicare i ragionamenti. Cornici apparentemente complesse. Perchè così è la democrazia. E tante risposte e lavori degli studenti non hanno certo evitato di pensare a questa "non semplicità" del vivere insieme. Soprattutto quando si desidera mantenere in equilibrio "le mie esigenze con le tue, le nostre con le loro". C'era un disegno con dentro un sole, tra gli altri. Da cui si dipanavano i raggi, in ognuno dei quali i ragazzi e le ragazze hanno posto vocaboli in grado di declinare quello che il sole rappresentava, in questo caso la democrazia. Ed ecco apparire le parole libertà, diritti, Atene, elezioni, voto... Nessuna interrogazione, poche forzature di indirizzo negli schemi applicativi di questa giornata. Ma grande libertà di movimento, di aggregazione e di pensiero. Col risultato, abbastanza sorprendente, visto l'universo mentale che spesso attribuiamo a giovani di quell'età, di ottenere ragionamenti che a volte neppure gli adulti riescono ad elaborare. Ad esempio: è sleale categorizzare le persone in base ad una loro caratteristica fisica, perchè quello è l'inizio della discriminazione; e poi: se una minoranza ha un'idea è giusto che la maggioranza ne discuta e possa anche essere accettata. E infine: "la democrazia è faticosa, il voto è un bellissimo strumento ma a volte è giusto discutere e ascoltarsi tantissimo per mettersi d'accordo e trovare una soluzione inaspettata insieme".

La sensazione è che a molti che fanno politica, qui e altrove, farebbe bene una visita alle Schweitzer. P.CA.













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