Sicurezza

Alle Terme di Merano si entra con le impronte digitali

Niente più tesserino per accedere all'area fitness, ma lettura del pollice. E qualche cliente si è preoccupato per la sua privacy



MERANO. Fino a qualche anno fa, le impronte digitali erano abituate a lasciarle nei commissariati di polizia le persone indagate di reato. Ora i tempi sono cambiati, al punto che di recente il governo a Roma ha deciso di creare una banca nazionale del dna. Ma ci sono anche sistemi di sicurezza che per consentire l'accesso in determinate aree riservate ricorrono al riconoscimento della cornea, facendo all'istante una radiografia all'occhio. Tutti metodi investigativi, di polizia o di enorme sicurezza?

Forse, ma non per Terme Merano, la società inhouse della Provincia. Lo scorso mese il consiglio d'amministrazione presieduto da Andreas Cappello ha deciso di introdurre uno di questi sofisticati metodi di riconoscimento per l'accesso alla zona fitness. Nessun segreto particolare da tutelare, nessun rischio di diffusione di dati sensibili: le impronte digitali ora servono per riconoscere il cliente che entra a fare un po’ di sano sport nella palestra del centro termale. Via il normale tesserino da strisciare sull'apparecchio che consente o blocca l'accesso ai clienti, via l'esibizione del tesserino di socio al dipendente che probabilmente ora non presidia più l'ingresso del reparto fitness, ma solo l'apposizione del pollice su un apparecchio che ne rileva l'impronta digitale.

Per la società termale si tratta semplicemente di un rinnovamento delle tecnologie a disposizione per scongiurare l'accesso al reparto fitness a persone non in regola con l'abbonamento annuale piuttosto che semestrale o trimestrale. Una nuova tecnologia, insomma, applicata anche a tutela dei clienti. Non tutti però la pensano allo stesso modo, al punto che qualche cliente, forse indispettito dalla nuova tecnologia applicata, ha pensato bene di sollevare il dubbio privacy. Le impronte digitali che vengono registrate al momento della sottoscrizione dell'abbonamento che fine fanno? Possono essere sottratte dall'archivio a disposizione delle Terme? Ma soprattutto serve una tecnologia di questo genere per controllare un semplice accesso a una palestra, dove i clienti vanno per sudare e tenersi in linea? Terme Merano sostengono di aver verificato con fior di esperti nel settore della tutela dei dati personali l'intero sistema e di avere un sistema a prova di bomba, forse meglio dire a prova di pirati informatici.

Il presidente Andreas Cappello, appositamente interpellato, ha spiegato che l'impronta digitale viene salvata unicamente sul chip rilasciato al cliente e che pertanto il dato sensibile viene portato sempre con sé dal cliente. Questo fa intuire che all'ingresso del centro fitness venga effettuato contemporaneamente addirittura un doppio riconoscimento: prima il chip e poi la conferma con l'impronta digitale. Pare invece escluso a priori che questo sistema possa essere applicato ai clienti occasionali di tutti gli altri reparti di Terme Merano. Ma se il sistema, che sta funzionando da non più di un mese, si rilevasse pratico per la gestione degli ingressi, potrebbe in futuro essere esteso anche ai grandi abbonati di sauna, piscine piuttosto che centro benessere.













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