EMERGENZA SLAVINE

Alto Adige: cinque feriti sotto quattro valanghe

Il rialzo della temperatura ha reso le condizioni della neve molto pericolose



BOLZANO. Quattro valanghe e cinque feriti, di cui uno in condizioni serie. E’ il «bollettino», in sintesi, di una giornata di sole in quota sulle montagne innevate del Trentino Alto Adige. Nelle ore più calde l’allarme è stato lanciato tre volte: dapprima in val Casies, poi nella zona di Cima Banche al confine con il Bellunese, infine in val Senales. Per fortuna la giornata di emergenza in quota non ha fatto registrare vittime anche se uno dei feriti di Cima Banche è considerato in condizioni gravi.
 Il rialzo delle temperature e la giornata soleggiata avevano fatto salire sensibilmente il pericolo di slavine un po’ ovunque. La grande passione per la montagna e le escusioni fuori pista hanno però ugualmente attirato migliaia di sci escursionisti. Il primo allarme è scattato quattro minuti prima di mezzogiorno quando una slavina è stata segnalata al centralino del 118 in zona Coste di Vallesella in val Casies. La massa nevosa ha travolto uno scialpinista viennese che si trovava in escursione assieme ad un gruppo di amici.
 Sono stati proprio questi ultimi ad evitare la tragedia. Quando sul posto sono giunti i soccorritori con l’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites il malcapitato austriaco era già stato estratto dalla massa nevosa. L’uomo è rimasto una ventina di minuti sotto la neve ed è stato recuperato grazie agli impulsi emessi dall’Arva. E’ stata una bolla d’aria a permettergli di respirare e a salvarlo. Quando è stato soccorso dal medico in servizio sull’elicottero le sue condizioni non erano buone. L’uomo era in uno stato di ipotermia ed è stato trasferito subito all’ospedale di Bolzano per le cure del caso. Dovrebbe cavarsela. Più grave l’allarme scattato poco dopo nella zona di Cima Banche dove sono rimasti coinvolti quattro scialpinisti di Udine. In questo caso la slavina si è staccata nella zona della Costa Bela, nel gruppo del Cristallo. In questo caso sono stati proprio gli escursionisti a provocare materialmente il distacco della massa nevosa e ad esserne, di conseguenza, travolti.
 Protagonisti un gruppo di cinque scialpinisti veneti che si è esposto un po’ troppo su un balcone roccioso a quota 2400 metri. Improvvisamente la neve ha ceduto ed i cinque sono stati spazzati via dalla massa nevosa, trascinati per circa 300 metri in un ripido canalone. Uno dei cinque, il più fortunao, è riuscito a «galleggiare» sulla neve, gli altri sono stati travolti e sommersi, per fortuna, solo parzialmente. Nessuno è rimasto sepolto sotto la neve ma in quattro hanno riportato lesioni e ferite per le quali si è reso necessario l’intervento dell’elicottero di soccorso. Il più grave è stato trasferito a Bolzano con l’elicottero «Pelikan 2». L’uomo ha riportato un grave trauma cranico ma dovrebbe salvarsi.
 Altri due feriti, un uomo e una donna, sono stati recuperati dall’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites e trasferiti a Dobbiaco ove hanno proseguito per l’ospedale di Brunico a bordo di un’ambulanza. Secondo i sanitari le ferite che hanno riportato sono lievi. Meno fortunato, infine, il quarto ferito trasportato all’ospedale di Bolzano sempre in elicottero. Anche in questo caso l’uomo non è in pericolo di vita ma ha riportato la frattura del bacino.’ultimo allarme valanghe della gionata è scattato in val Senales, sulla Cresta del Diavolo a quota 2800 metri. Per fortuna nessuno è rimasto coinvolto













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