APPIANO. Anche ad Appiano ci sono diversi cittadini senza fissa dimora che devono essere registrati a fini anagrafici. La giunta nel corso dell'ultima seduta ha deciso - dimostrando una certa sensibilità - di creare una via fittizia anche per loro cercando di prevederne una «il più accogliente possibile». Ecco allora che al posto dell'iniziale «Via dei senza fissa dimora» si è optato per «Via della Casa Comunale».

Una scelta controcorrente rispetto ad altre amministrazioni, ma in linea - ad esempio - con la decisione di non prevedere ordinanze restrittive contro i senzatetto, ad esempio. Un orientamento politico che era valso al sindaco Wilfried Trettl e all'assessora alle attività sociali Monika Hofer Larcher alcuni passaggi sui giornali e sulle televisioni nazionali.  La scelta è stata quella di fare fronte agli obblighi di legge con un pizzico di umanità in più, fatto che molti cittadini apprezzeranno sicuramente. Lo stesso principio per il quale molti residenti, nella frazione di San Paolo, si fermano quotidianamente a salutare uno dei loro concittadini che - a prescindere dalle stagioni - vive in mezzo ai campi, all'imbocco del paese, in una capanna senza via e numero civico. Anche lui d'ora in avanti rientrerà fra i residenti di Via Casa comunale. 

La legge - per la cronaca - prescrive l’istituzione in ogni Comune di una sezione speciale “non territoriale” nella quale vengono elencati e censiti come residenti tutti i senzatetto e i senza fissa dimora, ambulanti compresi ad esempio. «Pertanto - si legge nella delibera approvata dalla giunta comunale - si ravvisa la necessità che anche all'anagrafe venga istituita una via, territorialmente non esistente, ma conosciuta con un nome convenzionale dato dall’Ufficio Anagrafe, dove verranno iscritti con un numero progressivo dispari sia i senzatetto risultanti al censimento, sia i senza fissa dimora che eleggano domicilio nel Comune di Appiano. Per altre necessità simili, ma al di fuori dei casi sopracitati, potrà essere utilizzata la stessa via con i numeri progressivi pari». Da oggi, anche i senzatetto senza  una casa, si sentiranno davvero parte della comunità.

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