Areale, avanti ma piano Rinviato il test di mercato 

Il mega progetto. Slitta a febbraio la presentazione dell’indagine per verificare l’esistenza e le intenzioni di possibili investitori. Il nodo dei lavori pubblici che dovrebbero accollarsi i privati



Bolzano. L'areale si auto-rinvia. nel senso che sposta di una quindicina di giorni la data in cui avrebbe dovuto presentarsi. traduzione: allontana di un po' il giorno in cui si sarebbe dovuto sapere come è andato il “market test”, che è quel processo attraverso cui un privato bussa alla porta della provincia e del comune e chiede cosa sia il progetto, e la provincia e il comune gli rispondono ma, nello stesso tempo, vengono così a sapere anche quanti e chi sono gli imprenditori interessati all'impresa. questo rinvio può essere una cattiva ma anche una buona notizia.

Nel senso che potrebbe significare che ancora non sono giunte richieste tali da far presumere uno sfrenato interesse dei privati nello spendere di tasca propria le centinaia di milioni di euro necessari per avviare la maxi riconversione dell'areale ferroviario in un quartiere di bolzano. ma anche, e questo lo sussurrano funzionari del comune, che si vuole dare tempo ad alcuni interessati di approfondire la cornice progettuale della grande opera. «certo non c'è la fila davanti alle nostre porte - ammettono - ma qualcuno si è fatto vedere ...».

C'è chi dice uno, in particolare. ma molto potente e molto interessato a bolzano e alle sue prospettive di crescita. un interessato coperto, formalmente, dall'immagine di un fondo estero. questa presentazione degli esiti del “market test”, dell'esame di mercato, era stata programmata per la terza settimana di gennaio. probabilmente, invece, si andrà a febbraio. al centro del processo ci sono gli advisor, gli stessi che, con provincia e comune a dar loro copertura politica, hanno elaborato quella rete di diritti e di doveri che consentirà all'areale di dotarsi di un quartiere residenziale ( appartamenti sul libero mercato da cui i privati dovrebbero trarre il loro guadagno a fronte del loro investimento) ma anche di edifici pubblici e di servizio (piscina, questura, case di edilizia agevolata, centro culturale) che costituirebbero invece la voce “passività”, sempre a carico dei sopraddetti privati. sarà questo il test decisivo per l'areale. se cioè i privati investitori coglieranno nella differenza tra entrate e uscite, tra cose da fare e case da acquisire e poi da vendere, quel margine di profitto che sta alla base di qualunque operazione infrastrutturale.

Questo sottile rapporto tra vantaggi e svantaggi, tra immobili in cambio di soldi e immobili invece da costruire per offrirli alla città, era stato alla base anche di una rottura tra un funzionario comunale addetto all'operazione e la giunta.

Alla base, la considerazione che i carichi per i privati fossero eccessivi a detrimento dei possibili vantaggi e dunque che ci sarebbe stato il rischio che l'intera operazione risultasse non appetibile per un investitore, soprattutto straniero e dotato di quella massa critica finanziaria in grado di reggere l'impresa . poi, comune e provincia, decisero che il rapporto tra dare e avere fosse corretto e così piscina, centro culturale e tutto il resto fu stabilito restasse a carico dei privati. si spiega così l'attesa della politica Nel confronti di questo test. un suo esito positivo, la certificazione cioè di un interesse reale da parte di soggetti economici, farà così avviare definitivamente la procedura di assegnazione dell’appalto con, come primo step, la pubblicazione del bando internazionale.

Kompatscher conta che l'assegnazione dei lavori possa partire con la sua legislatura. ecco perché la presentazione degli esiti del test è stata rinviata: si vuole aspettare ancora per accogliere anche gli ultimi (o il possibile ) candidati. senza fretta ma con ansia crescente. P.CA.













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