Areale, tensione in maggioranza Podrecca: una città «ricucita» 

Audizione in Comune. Presentazione dei progettisti: «Una nuova partenza per Bolzano». Nessun alloggio convenzionato Critiche sui tempi stretti prima del voto. I Verdi: «Garanzie sulla sostenibilità ambientale, altrimenti non votiamo»


FRANCESCA GONZATO


Bolzano. Una città ricucita «nella sua frattura», una Bolzano che avrà un «landmark», un punto di interesse che la renderà riconoscibile tra tutte, quel polo intermodale che riunirà tutti i trasporti, treno, bus, parcheggio per auto e biciclette, coperta dall’enorme tetto trasparente. L’architetto Boris Podrecca ha accompagnato ieri in consiglio comunale il «suo» progetto di riqualificazione dell’areale ferroviario. Il voto sulla variante urbanistica sarà tra oggi e domani. E in maggioranza, mentre si avvicina il momento, affiorano le tensioni. Ieri con Podrecca, è tornato l’architetto Paolo Desideri, con i colleghi Stefano Bilato e Wolfgang Piller. In aula anche il vice segretario generale della Provincia Thomas Mathà. Podrecca ha illustrato con rendering il nuovo quartiere e l’innesto con l’esistente, lo spostamento dei binari, il «paseo», il viale alberato largo 15 metri che verrà realizzato sul tracciato dell’attuale linea (recupero simile alla High Line di New York), i servizi previsti nella riqualificazione dell’area da 47 ettari. Nel pomeriggio, via libera alla delibera urbanistica da parte delle commissioni Lavori pubblici e Patrimonio.

Tra audizioni e passaggio nelle commissioni i consiglieri iniziano a ricostruire la portata della maxi operazione e sollevare punti di domanda. C’è ad esempio il tema dell’assenza di appartamenti convenzionati. Su una stima di 1500 alloggi previsti, 400-500 saranno destinati all’Ipes, ma gli altri andranno sul libero mercato, mentre solitamente almeno il 60 per cento è convenzionato. Così Caramaschi risponde ai dubbi: «Non è escluso che i vincitori del bando possano stipulare accordi con le cooperative, ma se vogliamo che l’operazione sia sostenibile, cioè appetibile, agli investitori deve essere garantita la possibilità di ricavare degli utili». Uno dei frutti pregiati del bando sarà l’areale attualmente occupato dalla questura. Lo Stato ha deciso di partecipare all’operazione dell’areale, trasferendovi la questura. L’area attuale verrà ceduta alla società vincitrice, che rileverà l’Arbo, in cambio della costruzione della nuova questura. Inutile dire quanto valga quel terreno in centro, affacciato sull’Isarco. La questura verrà trasferita nella torre alta 14 piani al centro del nuovo quartiere. I Verdi hanno posto condizioni al sindaco Renzo Caramaschi per il voto a favore. Norbert Lantschner conferma: «Sorgerà un pezzo nuovo di città, oltre mille alloggi. Chiediamo che il bando di gara preveda condizioni per i costruttori: come verrà riscaldato e rinfrescato il nuovo quartiere? Dovrà essere a bilancio zero dal punto di vista della Co2». Silvano Baratta (Pd) protesta: «È inconcepibile arrivare a votare una variazione urbanistica di 47 ettari, oltre un miliardo di euro, con un paio di audizioni e due sedute di commissioni congiunte». Duro anche Claudio Della Ratta (Psi): «Se ne parla da anni è vero, ma esclusivamente a livello apicale e progettuale. Il ruolo del Consiglio ne esce ridimensionato». Luigi Nevola (Lega) ha posto il tema della trasparenza: «Le strutture di verfica anticorruzione e antimafia sono all’altezza di una operazione così ingente?».

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