Aspiag, “congelato” il megastore

Il vicesindaco Baur: «Forse serve una valutazione d’impatto ambientale per consentire la vendita al dettaglio»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Pochi giorni fa l’Unione commercio ha presentato al Comune e alla Provincia un ricorso, chiedendo l’annullamento della licenza edilizia - rilasciata il 20 maggio dal commissario straordinario Michele Penta - che autorizza il gruppo austriaco Aspiag (concessionario dei marchi Despar, Eurospar e Interspar) a realizzare un centro commerciale in via Buozzi. Di ieri la notizia che il Comune “congela” il rilascio della licenza che consente la vendita al dettaglio nel nuovo centro commerciale di via Buozzi.

«Stiamo valutando con l'avvocatura comunale - ha spiegato il vicesindaco Christoph Baur che ha la competenza anche sull’urbanistica - se il cosiddetto "screening ambientale" introdotto dalla Provincia nella Legge urbanistica nel 2014 con una norma non chiarissima, sia nella fattispecie, necessario o meno. Dobbiamo capire se questa sorta di esame ambientale preliminare per stabilire se il progetto in questione debba essere sottoposto o meno alla Via (Valutazione impatto ambientale), sia richiesto e quindi necessario, oppure no. La normativa è molto complessa e controversa, ma se così fosse, allora dovremmo sospendere il rilascio della concessione edilizia per la modifica della destinazione d'uso dei locali in questione, in attesa dell'esito della valutazione d’impatto ambientale. È una decisione che comunque prenderemo in tempi brevissimi e poi comunicheremo».

Ma com’è possibile che, mentre in via Buozzi sono già in corso i lavori per l’allestimento del mega-cantiere, in Comune si scopra che forse bisogna fare una valutazione d’impatto ambientale?

«Il problema - spiega Baur - è stato sollevato dall’ufficio legale e non riguarda la licenza edilizia in sè, che è stata rilasciata dal commissario straordinario Penta, quanto la modifica del Puc per consentire la vendita al dettaglio in zona produttiva. A Bolzano sud la normativa consente solo l’ingrosso, ad eccezione della vendita di auto, mobili e poco altro».

Su questo aspetto in realtà la commissione, presieduta dal sindaco Renzo Caramaschi, aveva già dato parere favorevole a maggioranza. Contraria la rappresentante ambientalista secondo cui era necessaria la Valutazione d’impatto ambientale e l’aveva fatto mettere a verbale.

La licenza comunque, che consente di vendere al dettaglio qualsiasi merci, non era ancora stata firmata dal vicesindaco Baur. Ora tutto è congelato in attesa dell’esame della pratica da parte dello stesso Baur assieme all’ufficio legale: si deve stabilire se, nella fattispecie, si debba fare una sorta di esame preliminare per verificare se il progetto del megastore debba o meno essere sottoposto a valutazione di impatto ambientale.

In caso di risposta positiva: il progetto verrebbe inviato in Provincia per essere esaminato dalla commissione Via.

Preoccupati i vertici dell’Aspiag?

«Assolutamente no: abbiamo dalla nostra le sentenze del Tar», risponde Diego Andolfato, direttore del settore sviluppo del gruppo austriaco.

Intanto, mentre in Municipio si studia una pratica tanto complessa quanto osteggiata dall’Unione commercio, contrarissima ai centri commerciali, a Bolzano sud hanno già installato una grande gru davanti al centro logistico dell’Aspiag. Il progetto prevede la realizzazione di un colosso da 100 milioni di euro che si svilupperà su tre livelli, con una superficie commerciale (in senso stretto) di 35 mila metri quadrati e circa 2.500 posti auto. Nel nuovo centro commerciale, che si prevede di inaugurare nel 2018, ci saranno 120 negozi.

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