Aumentano i pompieri ma uno su 4 è over 50

Rimane comunque stabile l’età media dei volontari del distretto: 38 anni Operatività e consensi in forte crescita per le squadre «First Responder»


di Simone Facchini


MERANO. Sono 2.433 i volontari del distretto dei vigili del fuoco di Merano: numero in crescita, sfiora una quota che non si vedeva dal 2004. C'è però un altro dato: negli ultimi sei anni gli over 50 sono passati da 518 a 620, cifra da analizzare anche alla luce del decremento dei partecipanti ai gruppi giovanili. A ogni modo nessun campanello d'allarme perché - osserva la relazione 2016 – l'età media è di 38 anni, sostanzialmente stabile, il 34% delle forze sono under 30 e un ulteriore 40% rientra nella fascia fra i 31 e i 50 anni. Vuol dire che il 74% dei volontari è «nell'età più idonea per prestare servizio».

Questa la fotografia anagrafica emersa nel rapporto 2016 presentato nell'annuale giornata di assemblea del distretto meranese dei pompieri che raggruppa 53 corpi, dalla val Passiria a Gargazzone e dalla val d'Ultimo alla val Senales fino a Verano e Avelengo, rispecchiando grosso modo la geografia del Burgraviato. Proprio ad Avelengo si sono radunati comandanti e delegati, accolti dal presidente distrettuale Erhard Zuech e dall'ispettore Max Pollinger, riempiendo il paese di bandiere e orgoglioso spirito d'appartenenza.

Più interventi. Quasi trentamila le ore di servizio messe a disposizione della cittadinanza l'anno scorso. In quattro casi su cinque delle 2.574 uscite, come da standard, si è trattato di interventi tecnici, mentre per il 13% si è trattato di incendi di varia entità. Fra questi, fiamme imponenti si sono registrate in 19 casi su oltre 300. Rispetto al 2015 tutti i dati sono in crescita, in leggera controtendenza invece i falsi allarmi, che occupano la statistica per il 6%. In media, dunque, l'insieme dei corpi è stato impegnato da 6 interventi tecnici al giorno e altrettanti incendi alla settimana.

Squadre “First Responder”. Crescono di pari passo, inoltre, l'operatività e il consenso delle squadre “First Responder”, nate dalla collaborazione fra Croce bianca, pompieri e servizio d'emergenza. Ai gruppi distrettuali “pionieri” di Talle e San Felice nel 2013 si sono aggiunte le equipe di Avelengo e Verano e l'anno successivo quelle di Lauregno e Proves in Alta Val di Non. Si parla di località relativamente remote rispetto ai centri principali, zone dove le squadre di pronto intervento possono fare leva sulla profonda conoscenza del territorio e sulla velocità d'azione preparando la strada all'arrivo dei soccorsi d'urgenza, che quando giungono sul luogo dell'incidente possono contare già su un quadro della situazione accelerando così le operazioni.

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