bolzano

Autista Sasa aggredito sull’autobus da un balordo

L’episodio a Ponte Resia: l’uomo era ubriaco e prima ha sferrato un pugno al conducente, poi ha lanciato dei sassi frantumando i vetri del mezzo


di Paolo Tagliente


BOLZANO. Una tranquilla giornata di lavoro. Una come tante di quelle passate in quasi vent’anni di servizio al volante dei mezzi della Sasa. Ma quella di ieri, per uno degli autisti dell’azienda di trasporti, si è conclusa con un incubo che sarà difficile dimenticare. L’uomo, infatti, è stato aggredito da un balordo che ha preso a sassate l’autobus.

«Erano in tre – racconta l’autista, comprensibilmente scosso – e quando sono saliti a Oltrisarco ho subito capito che erano ubriachi. Uno di loro, in particolare, s’è messo a cantare a squarciagola, infastidendo non poco gli altri passeggeri. A quel punto, l’ho invitato a smetterla per rispetto delle altre persone. Ha smesso immediatamente, ma è chiaro che il mio richiamo non gli sia andato affatto giù. Dopo alcune fermate, infatti, arrivati a Ponte Resia, i tre sono scesi dal mezzo. E l’energumeno che avevo redarguito è tornato alla carica. Prima, con aria minacciosa, ha cominciato a dirmi di scendere, poi però, ha cercato di salire sull’autobus dalla porta anteriore, con intenzioni tutt’altro che amichevoli. A quel punto, mi sono alzato e ho cercato di fermarlo: mi ha rifilato un forte pugno sullo sterno, un altro sono riuscito a schivarlo, ma alla fine mi sono fatto forza e con un piede sono riuscito a respingere l’assalto, facendolo nuovamente uscire dal bus e riuscendo a chiudere le porte. Era fuori di sé».

Sono circa le 19.30 e l’aggressore non vuole farla passare liscia al dipendente Sasa, che nel frattempo si è riseduto al volante. «Prima s’è scagliato contro la porta, poi è passato sull’altro lato del bus, alla mia sinistra, ha raccolto tre pietre dal ciglio della strada e le ha scagliate con incredibile violenza sui vetri». Risultato: il robusto e costoso parabrezza s’è scheggiato, i vetri laterali sono andati in mille pezzi. Per fortuna senza ferire il conducente. A quel punto è arrivata una pattuglia della Polizia di Stato e anche gli agenti hanno avuto il loro bel daffare per far salire sulla volante l’esagitato aggressore, che sarebbe un nomade. «Ora ho paura – spiega il lavoratore – perché temo che ora voglia farmela pagare. La città è piccola e ho paura di trovarmelo davanti quando meno me lo aspetto. Ho già avvisato l’azienda».

«All’autista vanno tutta la solidarietà, la vicinanza e il sostegno miei e dell’azienda – fa sapere il presidente della Sasa, Stefano Pagani – e da parte mia non può che esserci tolleranza zero per episodi come questo. L’azienda, alla luce di fatti simili, purtroppo sempre più frequenti, metterà in campo ogni iniziativa per preteggere i propri dipendenti e gli utenti. Chiederemo di rendere ancora più forte e costante la collaborazione con le forze dell’ordine e già dalla prossima settimana incontreremo le organizzazioni sindacali per valutare il da farsi».













Altre notizie

Attualità