I NUMERI

Azzardo, in un anno bruciati 219 milioni di euro 

A Bolzano attive 883 macchinette. Siamo la terza città italiana di medie dimensioni per spesa pro capite: 2.056 euro


di Davide Pasquali


BOLZANO. In un solo anno, i bolzanini hanno gettato al vento 219 milioni di euro in gioco d’azzardo. Siamo la terza città italiana di medie dimensioni per la spesa pro capite: 2.056 euro. Ma il dato forse più agghiacciante, in grado di far sobbalzare dalla sedia anche il sindaco del capoluogo altoatesino Renzo Caramaschi, è quello sul numero delle macchinette in funzione: 883. Rimuoverle dai bar pare dunque che sia servito a poco.

Sono i dati ufficiali sul gioco d’azzardo comunicati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli al gruppo editoriale Gedi, che grazie alla società Dataninja ha pubblicato sul web un database interattivo nazionale, presentato alla Camera dei Deputati.

«Una follia, spendere 219 milioni di euro l’anno in azzardo. Sono più della parte corrente del bilancio annuale del Comune di Bolzano. Chissà cosa se ne potrebbe ricavare, investendoli in altro». È il commento del sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi, rimasto senza parole. Tranne queste: «Si tratta di una degenerazione patologica della mancanza di valori della nostra società».

Siamo la terza città italiana di medie dimensioni (fra i 50 mila e i 200 mila abitanti) per spesa pro capite in azzardo. Al primo posto c’è la toscana Prato con 2.660 euro l’anno, segue la piemontese Moncalieri con 2.112 euro. Terza è Bolzano, con 2.056 euro. Di questi, 551 sono stati spesi in slot machine, 1.506 in videolottery. La spesa complessiva in città è siderale: 219 milioni di euro, dei quali 58,9 gettati nelle slot machine e 161 in videolottery.

Dopo anni di silenzio o comunque di reticenze da parte dei Monopoli, e di contestuale diffusione di dati parziali, ora si sono scoperti diversi particolari utili o addirittura fondamentali per comprendere le reali dimensioni del fenomeno. Il tutto grazie al Freedom of information act italiano, approvato dal parlamento nel 2016 sulla scorta del Foia statunitense. Il cittadino ha diritto di chiedere e ottenere dati e documenti dall’amministrazione pubblica. Così si è fatto.

Il dato centrale, come un pugno nello stomaco, riguarda il numero di macchinette installate. Nella sola città di Bolzano, a fine 2016, quindi a macchinette sparite dai bar, erano in servizio 883 apparecchi da gioco, di cui 596 slot e 287 videolottery. Si tratta di 8,3 macchinette ogni mille abitanti. Esorbitante la raccolta: in media ogni apparecchio di Bolzano città raccoglie 249 mila euro, ben oltre la media nazionale, che si assesta poco oltre i 120 mila euro. Tanti apparecchi che raccolgono tanto.

Il Trentino Alto Adige risulta ottavo per la spesa pro capite, che a livello regionale fa registrare una cifra pari a 859,60 euro. Siamo comunque, per fortuna, la penultima regione italiana per macchinette ogni mille abitanti. Ma è sufficiente confrontare Trento e Bolzano per capire come stiano davvero le cose: a Trento la spesa pro capite è di 1.180 euro, quasi la metà. E i milioni giocati son 138 e rotti, 80 in meno.

Ma, ovviamente, in Alto Adige le situazioni sono differenti da Comune a Comune. Se a Laives, dove non esistono videolottery ma solo slot machine, si giocano solo 331 euro a testa, con una spesa complessiva di 5,9 milioni di euro, a Merano se ne gettano al vento 2.460 a testa, con una spesa complessiva di quasi cento milioni; gli apparecchi in città sono trecento. La spesa più elevata, però, fra le città altoatesine, si è registrata a Brunico. La spesa pro capite risulta addirittura di 2.498 euro, per una spesa complessiva in città di oltre 40 milioni di euro.













Altre notizie

Attualità