Benko si compra anche il grattacielo Chrysler 

Investimento a New York. Il tycoon ha staccato l’ assegno da 150 milioni di dollari sfruttando il calo dei prezzi degli immobili nella Grande Mela. Ha comprato da una cordata arabo-americana



Bolzano. Negli stessi giorni in cui René Benko ha versato sul conto del Comune di Bolzano intorno ai 30 milioni di euro per il Waltherpark (oggi la firma del contratto di costruzione), staccava, a dirla in parole povere, un assegno di 150 milioni di dollari per comprarsi il grattacielo Chrysler. Se New York fosse Parigi è un po' come se si fosse preso la torre Eiffel. A Manhattan è il "building" più iconico. Innalzato nel 1928 è stato per pochi mesi anche il più alto prima di essere sopravanzato dal meno elegante Empire State. Il magnate austriaco lo ha acquistato dai fondi Mudabale degli Emirati (Abu Dhabi) e Tishman, americano. Loro, i precedenti proprietari, lo avevano pagato nel 2008 quasi 800 milioni di dollari ma quasi subito gli esperti immobiliari della Grande Mela avevano intuito che ben difficilmente sarebbero rientrati nell'investimento. La ragione? Gli altissimi costi del terreno passati in pochi anni da 8 a 32 milioni di dollari e, più recentemente, la caduta dei prezzi degli immobili “usati” a New York spinti al ribasso dalla costruzione del grande polo dello Hudson Yards a Chelsea. Pur nella complessità dell'operazione, Benko e in suoi partner statunitensi hanno atteso che i prezzi scendessero ancora e che i fondi proprietari si trovassero nella necessità di disfarsi dell'immobile, temendo ulteriori discese dei prezzi. Facendo due conti, visti i 77 piani del Chrysler, la sua location centralissima, tra la 42° strada e la Lexington avenue, di milioni ne ha già spesi di più a Bolzano mettendo insieme i 100 del Pru, i 23 del buco di via Alto Adige e i 17 dell'ex cantina a Gries, senza contare le spese di costruzione. Quasi che Bolzano, coi suoi prezzi, sia già in grado di rivaleggiare con i costi di Manhattan.

Le operazioni immobiliari.

«Lui è capace di queste cose» ha commentato ieri Heinz Peter Hager, il suo rappresentante bolzanino a capo della Signa e che oggi firmerà in Comune davanti al sindaco il contratto di avvio del progetto Waltherpark. Ma come fa? «Alcuni mi chiedono da dove vengano i suoi soldi - dice ancora il commercialista - ma io rispondo con una semplice cifra: il suo gruppo fa un miliardo di utili l'anno». Che il magnate pensa subito a come reinvestire. Su come far fruttare i 150 milioni spesi in questi giorni (circa 133 milioni di euro) sta discutendo con i suoi partner americani. In termini finanziari, questa operazione rappresenta comunque l'ingresso di Benko nel mercato immobiliare statunitense, dopo aver fatto “spesa” in Europa, tra cui la Kika, il Kaufhaus a Karstadt, i giornali austriaci Krone Zeitung e Kurier, ville sul Garda, immobili in Lombardia e a Bolzano. Il Chrysler era stato progettato da William van Allen e voluto dall'omonimo magnate delle auto dell'epoca, il quale intendeva legare il suo nome e il suo marchio industriale al più alto edificio di Manhattan. Quando poi, pochi mesi dopo, fu superato dall'Empire State Building, mister Chrysler, offeso, decise di non pagare più il suo architetto. Intorno a quelle guglie decò, tenute nascoste da un lenzuolo fino al giorno dell'inaugurazione, si girarono film famosi, come Indipendence Day, Spiderman o Man in Black. Ma non King Kong: il gorillone preferì subito l'Empire. P.CA.













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