Biancofiore: «Io, fatta fuori dalla Svp»

La deputata presenta la sua biografia con Durnwalder: chiesero la mia testa per fare cadere Prodi



BOLZANO. Prima di entrare cosparge Castel Mareccio di immagini di Candy Candy e Bridget Jones, di Mike che occhieggia accanto a Berlusconi col riporto in tinta unita, poi Padre Pio e Lady Oscar, il Papa e Goldrake. Ecco il mondo di Michaela, verrebbe da pensare. Tra Canale 5 e Bontà loro. Poi la ascolti, mentre presenta il suo libro («Il cuore oltre gli ostacoli», Mondadori, 18 euro) e ti senti vicino a Silvio che, appena conosciuta, chiamò la Biancofiore "Sturm und Drang" . E anche "amazzone" è dir poco: povero il cavallo. E dunque, microfono in mano e via: «E' stato un senatore Svp a chiedere a Berlusconi di allontanarmi da Bolzano, offrendogli in cambio di fare cadere Prodi». «Questo di stasera? Un evento storico». «Solo Berlusconi può ancora fare la rivoluzione». «Autocritica? Mai. Sono stata vittima della irriconoscenza». La Biancofiore valchiria. Anche perché, per mostrare a Bolzano la sua autobiografia, ha voluto accanto a se Durnwalder e i due, si percepisce a naso, si amano. Col Landeshauptmann Michaela si sente a casa. Tedesca no, ma quasi. «Sono una dura», dice infatti, «esigente e teutonica. Per questo, pare, molti scappano via...». Alberto Faustini le chiede «si sente degna di una autobiografia?». Lei risponde al direttore dell'Alto Adige decisa, «sì, è il momento di scriverle, certe cose. Anche perché in Italia ormai la politica è finita. Dopo Berlusconi c'è un governo di non eletti...». Certezze. E coerenza. Traccia anche il ritratto di un'epoca. La prima Forza Italia bolzanina, Füstos e Dal Piai, Innocenzi e De Benedetto. Gli affondi su Holzmann e Urzì. In sala, c'è solo Minniti della vecchia guardia ad annuire sconsolato. E poi gli amori. Il giovane imprenditore conosciuto in Badia, quello internazionale che scappa, ma non la molla. La lingerie. «Misi un negligè carino quella sera e non il solito pigiamone di flanella. Flavio mi respinse...». Niente sesso, siamo in missione. Sempre per conto degli italiani dell'Alto Adige. «Perché non rimasi a Bolzano?», risponde a Durnwalder, «Perché me lo imposero, ma nessuno ha fatto più di me per la nostra minoranza». Veramente, di voti italiani «ne ho presi sempre più io», maramaldeggia Kaiser Luis, che poi ammette di essersi sempre comportato con Michaela «come un angelo» e le consiglia di usare anche le mani in politica e non solo «testa e cuore». E la Biancofiore ricambia: «Mi piacerebbe vederla commissario straordinario in Sicilia o in altre regioni...». (p.c.)













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