Bolzano: destra tedesca, inchiesta della procura sui fondi

Denaro dall'estero: Rispoli indaga sulla fondazione Laurin



BOLZANO. Un'ombra sul finanziamento dei «patrioti» sudtirolesi, Heimatbund, Südtiroler Freiheit e Freiheitlichen, ma anche gli Schützen. Due fondazioni straniere ne avrebbero sostenuto l'attività. I rapporti con una di queste «Stiftung» arriverebbero fino ad oggi. Il procuratore Rispoli apre un'inchiesta. Si sta delineando uno scenario inedito nei rapporti tra Alto Adige e finanziatori del mondo germanico e austriaco. E' una inchiesta del settimanale «ff» a puntare i riflettori su un canale di finanziamento che continuerebbe anche oggi ad alimentare l'attività dei «patrioti». Una partita in cui girano milioni di euro. Qualcosa di diverso delle risapute attività di sostegno ai sudtirolesi prima della ricchezza garantita dall'autonomia, tra borse di studio e finanziamento a istituzioni. Emerge l'attività delle fondazioni Niermann (fino al 1987) e Laurin (attuale). E' sulla Laurin che il procuratore Guido Rispoli ha deciso di aprire una inchiesta. Tensione nel mondo sudtirolese attorno all'ipotesi che associazioni e partiti di destra possano contare ancora oggi su alleati internazionali che hanno contatti diretti con il mondo dei terroristi degli anni Sessanta. Il quotidiano «Dolomiten» ieri ha deciso di dedicare uno spazio inusuale all'inchiesta dell'«ff»: una pagina intera e un fondo del direttore Toni Ebner durissimo sulla radicalizzazione politica. La fondazione Niermann ha avuto tra le proprie figure di spicco l'industriale tedesco Hermann Niermann, un industriale di Düsseldorf (morto nel 1985), amico di Norbert Burger, uno dei terroristi condannati all'ergastolo per la strage di Cima Vallona. Nella Niermann circolano anche personaggi come Erhard Hartung e Peter Kienesberger, pure condannati all'ergastolo, che comparirebbero anche nella fondazione Laurin. La Laurin ha sede nel Liechtenstein e l'inchiesta giornalistica riscostruisce una cospicua attività di finanziamento verso l'Alto Adige. La fondazione potrebbe contare su decine di milioni di euro e parte degli interessi sul capitale sarebbero destinati all'Alto Adige secondo diversi filoni. C'è il finanziamento ad agricoltori in difficoltà (con la formula del credito agevolato) e il sostegno a cosiddette «attività culturali». Tra i protagonisti di questa fondazione vengono citati Otto Scrinzi e la viennese Helga Christian, ma nelle decisioni sulle associazioni o i partiti sudtirolesi da finanziare avrebbero voce in capitolo di nuovo Hartung e Kienesberger. Tra i beneficiari compaiono gli Schützen, associazioni tradizionaliste e altri gruppi patriottici (un milione nel 2007). Tra i politici citati, oltre alla Südtiroler Freiheit, anche Pius Leitner dei Freiheitlichen, che avrebbe goduto di un credito bancario in una banca austriaca garantito dalla fondazione Laurin: il denaro sarebbe servito per pagare un vecchio debito dei Freiheitlichen. Eva Klotz (Stf) ieri ha smentito: «Le campagne per l'autodecisione di SüdTiroler Freiheit non sono state finanziate da ambienti di destra, ma dai contributi di Sven Knoll e miei e dalle offerte di numerosi idalisti che ci sostengono. Dalla costituzione del partito, nel maggio 2007, fino alle elezioni provinciali del 2008, in cui abbiamo ottenuto due seggi, ho investito tutto ciò che ho potuto nelle iniziative del nostro movimento: 27 mila euro nel 2007, 78.000 nel 2008 e 49.000 nel 2009».

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