Bolzano: Festival del gusto, le scuse del sindaco e un buono da 20 euro ai residenti per i disagi

In vista dell'invasione di decine di migliaia di turisti per la manifestazione gastronomica, il Comune anticipa le proteste con un'operazione simpatia


Valeria Frangipane


BOLZANO. Tre giorni di festa e musica - dal 3 al 5 giugno - nelle vie del centro da Piazza Walther a Piazza Municipio ed un afflusso previsto di centomila persone. Degustazioni di dodici prodotti di qualità. Alberghi che si riempiono e negozi aperti di domenica. Questi i primi numeri del festival del gusto che la Camera di commercio organizza per la prima volta in città insieme ad Alto Adige Marketing ed Azienda di soggiorno. Il Comune, per evitare le solite proteste da schiamazzi e vandalismi, ha messo le mani avanti e spedito una lettera a novecento residenti (firmata anche dal vicesindaco Klaus Ladinser e dalla Camera di commercio) con dentro un buono da 20 euro da spendere tra gli stand e mille scuse per il disturbo. Paul Zandanel dell'Eos della Camera di commercio spiega che in tempi di magra serve una scossa: «Dovevamo inventarci qualcosa per la bassa stagione». Perché? «L'economia deve girare. L'anno scorso abbiamo puntato sulla festa dello speck, quest'anno sul festival del gusto che vuole essere un omaggio alla qualità dei prodotti nostrani ed alle specialità gastronomiche locali». Insomma finalmente "nonsolospeck"? «Lo speck è un prodotto di punta e nessuno lo tocca ma certo, il festival vuol essere anche risposta concreta a chi ci ha accusato negli anni di organizzare solo feste campestri». Però il vino anche questa volta la farà da padrone... «Vino e succhi di frutta, il tutto senza eccessi». In che senso? «Stiamo lavorando perché trionfi la cultura del buon mangiare e del buon bere e perché il centro si trasformi in un percorso dei sensi con isole dedicate alla gastronomia autentica senza vedere gente ubriaca in giro». Ma il rischio che la festa degeneri è dietro l'angolo... «È vero. Ci stiamo attrezzando per evitare figuracce. Innanzitutto parliamo di festival e non di festa ed il cambiamento di nome non è un caso. Chi si allontanerà dagli stand con un bicchiere di vetro dovrà pagare una cauzione alta e, pensiamo, che così facendo i soliti esagitati si guardino bene dal lanciare o spaccare qualcosa che hanno pagato. Poi ovviamente le bevande, vini ma anche succhi di frutta, saranno distribuite in bicchieri di plastica e di carta per evitare vandalismi da eccessi». Avete previsto controlli? «Certo abbiamo allertati vigili e forze dell'ordine e poi paghiamo di tasca nostra una ronda che controllerà quel che succede». E come la mettiamo con gli orari e la musica alta fino a tarda notte? «Il problema non esiste perché gli stand delle degustazioni chiuderanno alle 20 e la musica cesserà di suonare dagli altoparlanti alle 23». Lei ne è proprio sicuro? «Sicurissimo anche perché abbiamo parlato chiaro a tutti coloro che ci lavorano». E come la mettiamo con i bagni chimici, ce ne saranno in giro per la città o la mattina il centro si sveglierà con uno spiacevole odore di pipì? «Ci saranno sia in Piazza Domenicani che in via Alto Adige. Il problema di Piazza Walther, con i bagni del garage chiusi, purtroppo lo conosciamo bene, speriamo che riaprano al più presto». Il comandante dei vigili, Sergio Ronchetti, spiega che non aumenterà il numero dei controlli. «Si tratta di un'iniziativa di buona qualità che attira un target di persone che apprezzano senza eccedere, credo che non avremo problemi di sorta. Sappiamo che ci saranno i soliti animi calienti in Piazza Erbe contro i quali si può poco ma non possiamo militarizzare la piazza perchè il problema resta strutturale». Sono attese centomila persone, non è che rischiano di trovare sabato pomeriggio e domenica i negozi chiusi? «Abbiamo parlato con i commercianti - conclude Zandanel - pregandoli di aprire domenica. Qualcuno lo farà».

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