L'ASSEMBLEA DELL'UNIONE

Bolzano, i commercianti dicono sì all'orario continuato

Svolta nell'associazione di categoria: "Dobbiamo rispondere alle esigenze della clientela, che chiede flessibilità e la presenza di grandi marchi convenienti". Apertura anche sul megastore



BOLZANO. Un cambio di marcia per rispondere alle nuove esigenze dei consumatori. È quello auspicato dai commercianti del circondario di Bolzano dell’Unione. I negozianti sono disposti a fare qualche sforzo in più sugli orari (ma restano contrari all’apertura domenicale), ad accogliere nuovi marchi e a dire sì al megastore, purché resti in centro.
 Si è svolta ieri a Castel Flavon l’assemblea dei commercianti del mandamento Bolzano e circondario all’interno dell’Unione. Oltre al capoluogo, comprende altri 31 Comuni e conta circa duemila associati. Confermati alla presidenza Werner Schmid e Dado Duzzi.
 Al centro degli interventi di entrambi c’è stata la salvaguardia del commercio di vicinato. Obiettivo da raggiungere attraverso la pressione sulla politica («in particolare - ha spiegato Duzzi - bisogna mantenere l’equilibrio tra piccole, medie e grandi strutture di venduita»), ma anche aumentando i propri sforzi e puntando sulla collaborazione tra il commercio e gli altri settori economici, a partire da turismo e agricoltura.
 «Noi commercianti e prestatori di servizi - ha detto Schmid - dobbiamo costantemente osservare e soddisfare i mutevoli desideri dei consumatori mettendo in campo i nostri punti di forza: qualità, servizio, consulenza e fidelizzazione. Ma dobbiamo anche ampliare con regolarità il nostro assortimento e mandare un segnale forte in materia di orari di lavoro: diciamo no alle aperture domenicali indiscriminate, ma sì alla flessibilità che prevede la liberalizzazione degli orari di apertura il sabato pomeriggio o l’orario continuato durante la pausa pranzo».
 Duzzi approfondisce il concetto di ampliamento dell’offerta: «Bolzano non ha bisogno di nuove grandi strutture di vendita. Piuttosto ha bisogno di nuovi grandi marchi. A Bolzano manca qualche nome importante che, lo abbiamo visto anche a Merano, è in grado di rivitalizzare l’intero centro storico».
 In questo senso, anche l’arrivo di un centro commerciale può essere visto come un modo per ampliare la propria offerta. L’Unione però pone dei paletti precisi: «Abbiamo raggiunto un compromesso che consiste nella realizzazione di un solo centro commerciale. Finora - ha detto Schmid - i politici non hanno ancora spiegato se vogliono realizzarlo in centro storico oppure in periferia. Per quanto ci riguarda, dev’essere chiaro che la priorità dovrà essere quella di impedire la realizzazione del megastore fuori dal centro. Ovunque siano sorte strutture di vendita al di fuori dei centri urbani, esse hanno portato alla rovina di interi paesi e centri storici, allo svuotamento dei negozi e alla chiusura di strutture turistiche. Per questo restiamo contrari anche al commercio al dettaglio nelle zone produttive o nel verde agricolo».
 Duzzi ha poi affrontato alcuni temi specifici riguardanti il capoluogo, dal mercato del sabato in piazza Vittoria («agli ambulanti va garantita un’alternativa soddisfacente durante il periodo dei lavori per il parcheggio») alla migliore gestione della viabilità, in particolare per quanto riguarda l’accesso al centro storico.













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