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Bolzano: il «cantiere Benko» parte da via Renon

In estate giù il muro per costruire la nuova stazione delle autocorriere che lascerà via Perathoner. Il Virgolo accelera



BOLZANO. «Come prima cosa inizieranno i lavori per lo spostamento della stazione degli autobus in via Renon richiesto dal Comune. Dopo la demolizione dell'Hotel Alpi invece metteremo mano al sottoattraversamento di via Alto Adige». Benko, a un paio di giorni dalla sentenza del Tar, dà due notizie.

La prima: «Questa estate si parte col cantiere della nuova stazione autocorriere. Va giù il muro di via Renon. L'accordo con le ferrovie è definito e l'area sarà predisposta per lo spostamento dei bus da via Perathoner».

La seconda: «Nel 2018 sarà abbattuto l'Hotel Alpi e ne nascerà uno nuovo».

Traduzione: l'anno prossimo parte anche il cantiere di via Alto Adige.

Questi sono gli step.

Definiti in successione anche sulla spinta dei 18 milioni che il governo ha confermato di voler destinare a Bolzano proprio in funzione del Pru (Piano di riqualificazione urbanistica) la riqualificazione benkiana. Le date saranno tenute insieme dal "tavolo di lavoro" comunale che Caramaschi sta già predisponendo. Un'agenda che prevede, prima, di liberare la vecchia stazione e predisporne una nuova (probabilmente provvisoria nell'attesa mai doma dell'Areale) e poi, finito quel lavoro, di aprire un anno dopo il cantiere centrale. Ma Heinz Hager, il suo portavoce bolzanino, dà anche una terza notizia. Che è questa: «Ieri ho visto il sindaco. Abbiamo parlato di Virgolo». Perchè l'accelerazione, ora, sarà anche sulla collina. E non è un caso che ieri mattina, nel suo quartier generale di via della Mostra, Benko abbia chiesto di far scorrere le immagini del degrado, a monte, prima di quella del suo progetto, a valle, per la città. Insiste su questo scenario perchè ha appena rinnovato l'opzione di acquisto dei terreni dai vecchi proprietari della cordata bolzanina e sa che il sindaco ha posto proprio la riqualificazione del Virgolo in testa al suo programma di rilancio dell'area, chiusura della questione "buco di via Alto Adige" (lo spazio vuoto a fianco della Camera di commercio e alle spalle del Teatro Zanuso) compresa. Una triangolazione urbanistica questa, tra Pru-Virgolo-buco, che il sindaco sa di poter portare a buon fine solo chiarendo e accelerando i rapporti coi privati finanziatori. «Investiremo 300 milioni per almeno mille nuovi posti di lavoro in un paio d'anni», ha promesso Hager. Che aperti i cantieri tra quest'anno e il prossimo, conta di poter consegnare il Kaufhaus (nuovo nome in codice "Walther Park") entro il 2020. Per quell'anno, sarà già aperto (le previsioni parlano di 2019), il nuovo Palais Campofranco. Il centro avrà un nuovo volto. E, si spera, un nuovo rilancio. «Perchè è portando il Kaufhaus in centro che si da una spinta anche al commercio dei Portici e di tutta l'area - ha detto Hager - mentre quando i centri commerciali stanno in periferia, i consumatori abbandonano i centri storici». Una rivincita, anche ideologica, che tutto lo staff benkiano ha voluto prendersi all'indomani della pubblicazione delle motivazioni attraverso le quali il Tar ha rigettato i ricorso dei concorrenti di “Emozioni Alto Adige”. «I giudici hanno confermato che l'intera legge 55 quinquies non soffre di illegittimità costituzionale come pure è corretta la procedura messa in atto dal Comune per arrivare all'accordo di programma». Presente anche parte del collegio di difesa (Manfred Schullian, Igor Janes e Alessandro Ezechieli), sono stati fatti scorrere in slide i punti in cui la sentenza ha rigettato i ricorsi. In realtà questi ultimi sono almeno sette ma il blocco trattato nell'ultimo pronunciamento del Tar ha dettato la linea (privilegiare il risanamento a fronte della tutela di interessi dei singoli ricorrenti) e la consistenza delle spese legali che il gruppo dei commercianti del centro sarà tenuta pagare (circa 120mila euro) potrebbero costituire un deterrente rispetto ad un possibile nuovo ricorso questa volta di fronte al Consiglio di Stato. «Per il progetto Virgolo ascolteremo gli abitanti della collina, i contadini e le associazioni ambientaliste come Unser Virgl o Italia Nostra», ha assicurato Hager. Che conta di fare lo stesso anche per il Kaufhaus nella prospettiva di coinvolgere le imprese locali nella grande opera: «Abbiamo già preso contatto con i sindacati, le associazioni di categoria, gli artigiani e le aziende per avviare un cantiere partecipato». Per muoversi nel concreto si aspetta comunque il 18 aprile, data in cui scade il bando internazionale e entro la quale potrebbero presentarsi altri concorrenti disposti a realizzare il progetto firmato da Chipperfiled.

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