TOPONOMASTICA

Bolzano, la Procura indaga sui contributi per i cartelli sui sentieri

Nel mirino i 3 milioni  e 800 mila euro dati all'Alpenverein


Mario Bertoldi


BOLZANO. Tre milioni e 800 mila euro. E’ la somma elargita dalla Provincia autonoma di Bolzano all’Alpenverein per effetto della convenzione stipulata nel 2004 per la realizzazione di una mappa digitale di tutti i sentieri di montagna dell’Alto Adige con indicazione della relativa toponomatica. La somma, decisamente rilevante, potrebbe essere stata in parte utilizzata anche per realizzare gran parte dei nuovi cartelli monolingui tedeschi piazzati dallo stesso Alpenverein su tutti i sentieri dell’Alto Adige.
 Su questo punto ieri il procuratore capo Guido Rispoli ha affidato ai carabinieri un supplemento di indagine. L’obbiettivo è individuare con certezza con quali soldi i nuovi cartelli realizzati dall’Alpenverein siano stati pagati. Si tratta di un punto molto delicato perchè sino ad oggi i responsabili dell’associazione alpinistica sudtirolesi hanno sempre negato di aver operato a fronte di finanziamenti specifici. Posto che è poco probabile che i soldi siano stati messi a disposizione da privati (i cartelli realizzati sono circa 33 mila) è evidente che la Procura sospetta che vi sia stato un utilizzo improprio di quattrini pubblici ufficialmente elargiti per scopi diversi. L’attenzione del magistrato si è così soffermata sui quasi 4 milioni di euro elargiti a favore dell’Alpenverein in forza della convenzione del 2004 per la mappatura digitale di tutti i sentieri in quota. Tra il resto la convenzione prevedeva l’obbligo di utilizzo, da parte dell’Alpenverein, della toponomastica «ufficiale e non» di tutte le località da inserire sui vari cartelli da realizzare. Nella convenzione, dunque, l’indicazione è precisa e non lascia spazio a particolari interpretazioni. Dato che la Provincia sino ad oggi non ha ancora provveduto ad ufficializzare le versioni in lingua tedesca dei nomi delle varie località, all’Alpenverein venne indicato l’obbligo di segnalare (nella mappatura digitale) tutti i toponimi ufficiali (cioè quelli italiani) abbinati a quelli non ufficiali (cioè quelli di lingua tedesca o comunque espressione della tradizione popolare sudtirolese).
 La Procura non ha ancora visionato il lavoro svolto nella digitalizzazione delle mappature dei sentieri di montagna. Il magistrato ritiene però molto probabile che i cartelli (realizzati solo a conclusione della riorganizzazione digitale della sentieristica) siano la semplice trasposizione concreta di quanto indicato nell’opera di digitalizzazione conclusa nel 2008













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