SCUOLA E INTEGRAZIONE

Bolzano, negli asili italiani i bimbi stranieri salgono al 21%

I dati dell'Astat confermano il trend in crescita. La maggior parte sono nati qui


Gianfranco Piccoli


BOLZANO. Crescono gli iscritti alla scuola dell’infanzia (3.664 nell’anno 2009/2010) e cresce anche la percentuale di bambini che non hanno la cittadinanza italiana: hanno raggiunto il 21,2% del totale, contro il 19,3% dello scorso anno. «Ma la grande maggioranza di questi bambini sono nati qui e questo facilita molto il processo di integrazione e il futuro percorso scolastico», ha commentato la sovrintendente Nicoletta Minnei.
 I dati dell’Astat confermano un trend che in Alto Adige si manifesta da anni, ovvero l’aumento degli iscritti nelle scuole dell’infanzia e la contemporanea crescita della percentuale di bambini che non hanno cittadinanza italiana. La gran parte di questi, tuttavia, è nata in Italia ma, non riconoscendo il nostro Paese lo «ius soli», prima della maggiore età non può chiedere la naturalizzazione.
 Attualmente nella scuola dell’infanzia italiana i figli degli stranieri sono 777, contro i 704 della scuola tedesca, dove la percentuale di stranieri sul totale degli iscritti è nettamente più bassa: 6,8%.
 «Non sono dati preoccupanti, anzi - ha detto la sovrintendente scolastica Nicoletta Minnei - molti bambini figli di immigrati sono nati qui o comunque hanno avuto un approccio molto precoce con la nostra cultura e la nostra lingua. Questo significa che avranno tutto il tempo per prepararsi in modo adeguato al passaggio alla scuola primario e per avere un bagaglio adeguato per affrontare poi percorso scolastico».
 Una valutazione diffusa è che in futuro il gruppo linguistico italiano sarà ingrossato proprio dagli immigrati di seconda generazione: «Francamente è presto per fare valutazioni di questo tipo: i primi figli di immigrati, pochissimi, arrivano adesso a completare la scuola superiore. Non c’è massa critica per fare valutazioni del genere».
 In un passato non lontano il Pdl ha lanciato (per l’ennesima volta) l’allarme sulla difficoltà della scuola italiana. In realtà, almeno nei numeri, la scuola italiana è in salute, anche se sul dato pesa non poco la presenza dei figli di immigrati: «L’unico dato certo - ha commentato l’assessore all’istruzione Christian Tommasini - è che la scuola italiana cresce. Non si può da una parte lanciare grida d’allarme sulla scuola italiana e, poi, lamentarsi se gli stranieri iscrivono i propri figli: sono campagne completamente opposte».
 In futuro il gruppo linguistico italiano avrà sfumature magrebine o albanesi, come qualcuno pronostica? «Difficile dirlo adesso, è troppo presto - risponde Tommasini - certo, che molti figli di immigrati crescono agganciati alla scuola italiana. Quindi...».













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