Bolzano: ospitava la squillo, era innamorato

Mise a disposizione l'appartamento Ipes per poter stare con lei: ha patteggiato


Mario Bertoldi


BOLZANO. La sua unica colpa? Essersi innamorato di una giovane donna sudamericana che, approfittando della situazione, lo avrebbe convinto ad accettare un compromesso pesantissimo: poter convivere con lei in cambio della disponibilità dell'appartamento per potersi prostituire.
E' la triste storia raccontata ieri mattina al giudice Carlo Busato da Andrea Villgrattner, operaio bolzanino di 36 anni, finito in manette due settimane fa nel corso di un blitz anti prostituzione dei carabinieri. L'uomo, che viveva in un appartamento Ipes di via Novacella, si è messo nei guai grossi. Rischia anche di perdere l'assegnazione dell'alloggio per aver permesso che la donna di cui si era invaghito perdutamente organizzasse proprio nell'alloggio di proprietà pubblica gli incontri sessuali a pagamento con clienti danarosi. Il giorno del blitz dei carabinieri (che battezzarono l'operazione «Buena vista») furono in due a finire in carcere. Oltre a Villgrattner le manette scattarono anche per Carlos Mendez Sanchez, cittadino domenicano di 28 anni. Le accuse per entrambi erano di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, imputazioni tipiche per i cosiddetti protettori di prostitute. Nell'udienza di ieri mattina, però, Andrea Villgrattner ha convinto il giudice Busato che lui non era un protettore. In effetti l'altoatesino ha ottenuto di patteggiare solo per il favoreggiamento. L'imputazione di sfruttamento non lo ha riguardato. La pena concordata tra l'avvocato Sara Carsaniga e la Procura della Repubblica (un anno e 11 mesi di reclusione con sospensione condizionale) è stata ritenuta congruta dal giudice che ha dunque dato il via libera definitivo. Andrea Villgrattner è stato così scarcerato già nel pomeriggio di ieri. Il compagno di sventura domenicano, invece, resta in carcere con l'accusa di aver sfruttato economicamente il meretricio delle donne coinvolte.
Come detto nel corso dell'udienza la verità portata in aula da Andrea Villgrattner è parsa credibile. L'uomo infatti ha ribadito al giudice di essersi innamorato follemente di una donne sudamericane giunta in Italia proprio con l'idea di prostituirsi. L'operaio bolzanino ha raccontato al giudice di essersi accorto dell'attività svolta dalla donna solo successivamente ai primi incontri. Al cuor, però - come si sa - non si comanda e il malcapitato bolzanino non si è dato per vinto. In effetti ha proposto alla bella sudamericana di andare a vivere nel suo alloggio di via Novacella. La donna, approfittando della situazione, ha accontentato Andrea Villgrattner imponendogli però, come contropartita, di permetterle l'utilizzo dell'alloggio anche per incontrare i propri clienti per appuntamenti a pagamento a base di sesso. Successivamente la bella sudamericana avrebbe coinvolto anche un'amica dettando le regole dell'attività sempre più «fiorente» al punto che in occasione degli incontri il malcapitato operaio bolzanino si vedeva costretto a starsene tranquillo all'interno di una camera oppure uscire di casa.

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