Bolzano, percorsi d’acqua a piedi o in bicicletta

Due proposte con i suggerimenti dell’Archivio Storico del Comune di Bolzano



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BOLZANO. A piedi o in bici: così si gira, a Bolzano. Specialmente lungo i prati del Talvera. Il Comune di Bolzano (assessorato alla Cultura e Archivio storico) hanno messo a punto due piacevoli itinerari lungo i "percorso d'acqua" cittadini, che coinvolgono vaste aree della città.

Ecco la cartina con la legenda dei luoghi toccati dai due itinerari: uno a piedi, l'altro, un po' più lungo, in bicicletta.

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Percorso 1 (a piedi)

Il percorso inizia da piazza Stazione, luogo strategico per chi viaggia in treno, in autocorriera o con il bus, vicina anche ai parcheggi pubblici per chi invece si muove in auto. La durata prevista è di circa un’ora (un’ora e mezza se si sceglie il percorso più ampio). Si parte dunque dalla Fontana delle Rane  di fronte alla stazione ferro- viaria e si imbocca via Laurin per scorgere subito, sulla destra, nella piazza antistante il Palazzo della Provincia, la Fontana di Re Laurino del 1907, pre- gevole opera in marmo e porfido di Andreas Kompatscher (1864-1939), in ori- gine sulle passeggiate Lungotalvera e successivamente spostata. Raffigura la lotta tra Teodorico di Verona re degli Ostrogoti e il re nano Laurino tratta dalla leggenda dolomitica.

Attraversando il parco si raggiunge il viale della Stazione e si scorge il Duomo: oltrepassando il vicolo della canonica che lo fiancheggia, sulla sinistra, nella piazzetta antistante il recente edificio della Curia, vi è una fontana moderna accompagnata da tre sculture bronzee. Proseguendo verso piazza Parrocchia si incontra un’antica fontanella posta sulla facciata di un edificio, composta da una vasca semicircolare in pietra e un rilievo con testa di leone da cui esce lo zampillo. Da quel punto si intravede il Nuovo Teatro Comunale e percorrendo qualche decina di metri, davanti all’ingresso principale, si vede una moderna fontana in acciaio di forma astratta, opera di Giuseppe Toniolo del 2003. Tornando indietro e fiancheggiando il Duomo lungo via della Posta si raggiunge la Fontana di Walther von der Vogelweide nell’omonima grande piazza.

Proseguendo verso via della Mostra si supera una fontanella in ghisa del primo ‘900 e, imboc- cando a destra vicolo Parrocchia in prossimità della piazzetta, si sbuca in via Argentieri dove, adiacente al civico 17, si conserva una delle numerose fontanelle in pietra, distribuite fra le vie del centro storico, dall’elegante foggia a timpano e vasca quadrangolare bombata. Sulla via si affaccia Palazzo Mercantile nella cui corte interna si conserva una elegante fontanella settecentesca entro nicchia, incorniciata da due sculture mitologiche (accesso dal lato su via Portici).

Percorrendo fino in fondo la via si giunge in piazza delle Erbe, antico luogo di mercato e di ritrovo, nelle cui adiacenze, a partire dal XV secolo, si trovavano tre bagni pubblici; qui si trova anche la più importante fontana monumentale della città del XVIII secolo, la Fontana del Nettuno. Imboccando via Museo ci si imbatte in una fontanella , da poco restaurata, all’angolo con via della Roggia; la denominazione della stretta via testimonia le numerose rogge, una delle quali passava proprio qui, documen- tate anche in antiche vedute di Bolzano, che scorrevano e si diramavano lungo le strade cittadine.

Alla fine di via Museo, all’angolo dell’edificio sulla destra che oggi ospita il Museo Archeologico, sorge una fontana in marmo e porfido che decora il palazzo, un tempo della Banca d’Italia, già sede della Banca austro-ungarica, costruito tra il 1912 e il 1914 dagli architetti Ludwig di Monaco; composta da una vasca poligonale decorata da modanature e da una semicolonna su cui siede un putto che cavalca un grosso pesce dalla cui bocca sgorga l’acqua formando una cascatella. Subito a destra dell’incrocio una moderna fontana a parallelepipedo disegnata dall’architetto Oswald Zoeggeler nel 1999.

È possibile ora raggiungere Ponte Talvera, godere della vista sulla Passeggiata Lungotalvera ( ù ) e sui cosiddetti “prati”, realizzati nel 1974 dal Comune di Bolzano nel greto largo e sassoso tra gli argini murati del Fiume Talvera ( ù ). Sulla destra prima del ponte, all’imbocco della passeg- giata, vi è la Fontana di S. Francesco dei primi anni del ‘900, con il santo protettore che regge nella mano destra una tortora, opera dello scultore Ignaz Gabloner.

Oltrepassando il ponte si giunge nella Bolzano piacentinia- na ( >Percorso tra architettura e fascismo ); sul lato destro di Piazza della Vittoria si segnala una bella fontana a parete che decora il Palazzo INA, la Fontana del Tevere , realizzata nel 1937 da Alcide Ticò in marmo travertino, oggi usata come fioriera; armoniosamente inserita nell’edificio, è composta da un rilievo allegorico di taglio classicheggiante che simboleggia appunto il fiume di Roma, con in mano una cornucopia.

Tornando qualche metro indietro, fiancheggiando il parco Petrarca si incontra la Fontana delle Legioni , in pietra verde di Sarentino, dalla forma severa ma elegante, che si fonde nel muro e nelle gradinate di accesso laterale al grande parco che ci accingiamo ad attraversare. Il ponte pedociclabile in legno permetteva di passare dal- l’altra parte del fiume, di svoltare a sinistra lungo la passeggiata e scendere la scala sulla destra, poco prima di castel Mareccio. Ciò permette di rendersi conto dell’aspetto massiccio degli antichi argini in muratura del fiume, su cui è anche apposta una lastra di marmo bianco incisa dal capomastro civico Franz Hafner, con il proprio nome e la data 1675, come testimonianza di un rifacimento del muro dopo una alluvione.

Uscendo dal vicolo e girando a destra per via dei Vanga, ci si può spingere brevemente in via della Roggia dove si trova una seconda fontana in pietra addossata al muro, oppure proseguire e scorgere sul lato sinistro una fon- tanella a nicchia con vasca semicircolare baccellata e testa di leone da cui fuoriesce l’acqua, del tutto simile a quella in via Vintola, poco più avanti. Imboccata via Francescani e girando a sinistra ci si trova in via Streiter, strada che ricalca il fossato che correva lungo le mura della città; si riconoscono, allineati, i vecchi banchi in marmo del mercato del pesce e la particolare fontana del 1830, dalla grande vasca con timpano e stele decorata con pesci intrecciati. Alla fine della via si giunge in via Bottai e proseguendo per via Grappoli e via Laurin si torna alla stazione.

Possibile estensione del percorso a piedi

Questo primo percorso può essere esteso oltre ponte Talvera e quindi fuori dal centro storico, proseguendo, dalla Fontana del Tevere in piazza della Vittoria, lungo corso Libertà, fino a piazza Mazzini che, nella sua parte destra prospiciente Palazzo Rossi è frutto di una risistemazione del 2001 su progetto dell’architetto Stanislao Fierro, che ha disegnato anche la fontana , dalle forme pulite, che si accompagnano alla cornice modernista. Scendendo lungo Corso Italia si raggiunge piazza del Tribunale abbellita dalla Fontana delle Naiadi ( ù ), tra le più importanti fontane novecente- sche della città, con il gruppo scultoreo del trentino Eraldo Fozzer.

All’altra estremità della piazza, una curiosa fontanella composta unicamente dal suo tubo curvato irregolarmente, su disegno di Fierro autore anche della ristrutturazione della piazza nel 2003. Svoltando a sinistra per via Duca d’Aosta raggiungo subito piazza Adriano: nei giardini in cui si trova anche il monumento ai caduti per la libertà, nel 2004 è stata posta un’originale fontana in pietra bugnata, disegnata da Cristina Vignocchi, formata da un muro centrale a da strutture architravate formando un suggestivo gioco di pieni e vuoti.

Tornando indietro lungo il corso, all’incrocio con piazza del Tribunale si svolta per via Orazio e si imbocca vicolo Muri, antico passaggio della zona San Quirino, sulla riva destra del Talvera, per dirigersi verso Ponte Talvera ( ù ). Osservando, dal lato destro del ponte, la passeggiata Lungotalvera San Quirino, progettata nel 1936 quale parte integrante del sistema delle passeggiate lungo gli argini del fiume iniziato nel 1900, è pos- sibile immaginare di scorgere lo Stabilimento balneare Gugler , inaugurato a metà Ottocento e in funzione fino all’apertura del Lido nel 1931, sulle sponde del Fiume Isarco ( ù ); è inoltre visibile Ponte Druso ( >Percorso tra architettura e fascismo ) uno dei ponti più noti della città, realizzato nel 1931, restaurato e riprogettato, su disegno dell’ingegner Francesco Pecorella, tenendo conto delle forme storiche originarie, nel 2003-2004. Bolzano.

Percorso dell’acqua Bolzano.

Percorso dell’acqua Percorso 2 (in bicicletta)

Si tratta di una proposta di percorso più ampia, che comprende luoghi in zone diverse della città, raggiungibili in bicicletta in buona parte lungo le ciclovie. L’itinerario inizia in piazza Walther, dove c’è la possibilità di noleggiare una bicicletta, in cui si trova la Fontana di Walther von der Vogelweide ( ù ).

Percorrendo via Alto Adige è possibile dare un’occhiata sia alla fontana spira- liforme che movimenta la facciata dell’ingresso del “Parking Centro Bz Mitte” realizzata dall’architetto Gennaro nel 1998 sia, fiancheggiando il Nuovo Teatro Comunale, all’imponenente fontana in acciaio di Giuseppe Toniolo del 2003; si raggiunge Ponte Loreto , oggi anonimo e quasi dimenticato, in realtà il primo e più importante ponte della città, documentato dal 1203, molte volte distrutto e ricostruito nei secoli a causa delle frequenti piene del Fiume Isarco ( ù ); originariamente denominato semplicemente come ponte sull’Isarco, deriva la recente denominazione dalla limitrofa cappella di Loreto, edificata nel 1619 e distrutta alla fine dell’Ottocento.

Un tempo sul ponte si trovava la settecentesca statua di S. Giovanni Nepomuceno protettore delle acque, di Domenico Allio oggi conservata al Museo Civico. Imboccando la ciclovia lungo la riva destra del fiume è possibile osservare la confluenza del Talvera nell’Isarco (dall’ex ponte della ferrovia Bolzano-Merano) e scorgere Ponte Druso ( >Percorso tra architettura e fascismo ), terzo grande ponte per importanza storica, costruito nel 1931.

Qualche centinaio di metri più avanti, sulla destra ci si immette sul ponte ciclabile in legno, coperto, che permette di oltrepassare il fiume e di portarsi nel quartiere oltre l’Isarco, verso Aslago, imboccando via Santa Geltrude e percorrendola fino alla gran- de curva; (parcheggiando la bici) nella piazzetta antistante la nuova chiesa e il centro parrocchiale posso arrivare al luogo in cui vi era una fonte sacra miracolosa, legata al culto delle sorgenti; sul luogo fu costruita anche una cappella medievale in onore di Santa Geltrude, successivamente spostata più sotto, dove si trova ancora oggi in forme settecentesche; una fontana in pietra di tre secoli fa e un moderno rilievo raffigurante la santa testimoniano l’antica frequentazione della sorgente da parte dei cittadini e dei viaggiatori.

Proseguendo l’itinerario lungo via S. Vigilio si giunge all’omonima piazzetta ad anfiteatro dove si erge la moderna Fontana Chimera creata da Cristina Vignocchi, composta da una grande vasca ellittica, da cui numerosi getti d’acqua colpiscono un totem di acciaio in cui si aprono delle finestre, protet- te da un vetro, in cui sono contenuti lavori artistici di gusto neo-surrealista. Proseguendo lungo la strada principale si sbuca in via Claudia Augusta e, svoltando a destra, ci si dirige verso Ponte Roma , già ponte Littorio, costrui- to nel 1939 per collegare il quartiere operaio (oggi zona tra via Torino e via Milano) alla zona industriale; dal ponte è possibile scorgere il Lido, realizzato nel 1931 ( >Percorso tra architettura e fascismo ). Proseguendo lungo via Roma si raggiunge piazza Adriano.

Nei giardini in cui si trova anche il monumento ai caduti per la libertà, nel 2004 è stata posta un’originale fontana in pietra bugnata, disegnata da Cristina Vignocchi. Lungo corso Italia si apre piazza del Tribunale ( >Percorso tra architettura e fascismo ) con la Fontana delle Naiadi ( ù ) e piazza Mazzini con la fontana disegnata dall’architetto Stanislao Fierro. Pedalando lungo corso Libertà, verso piazza Gries, è possibile ricordare che, tra i vigneti e i condomini di vicolo Wenter, si trovava il Draxlmühle , un importante mulino circondato da altri minori, alimentati dalle rogge derivanti dal Grieser- Mühlbach , di cui si serviva anche l’abbazia Muri e dentro la quale si con- serva uno dei pochi pozzi della città.

Attraverso vicolo Wenter e via delle Marcelline si raggiunge viale Principe Eugenio di Savoia; sul lato sinistro, si trova il Palazzo Ducale, costruito nel 1932 sull’area della storica Villa Wendlandt di fine Ottocento; davanti all’ingresso principale c’è un’elegan- te fontana , che si estende nel grande parco, in cui si trova anche un piccolo e ameno lago in un’ambientazione di gusto romantico.

Alla fine del viale, svoltando a destra, ci si immette su via Fago fino all’im- bocco della ciclovia lungo via Guncina, che ci conduce dentro il parco Petrarca dove, lungo la riva del Fiume Talvera ( ù ), raggiungo ponte Sant’Antonio, edificato nel 1901 in sostituzione di un ponticello in legno ( Talfersteg ), che costituiva un guado del fiume probabilmente prima anco- ra della costruzione di Ponte Talvera ( ù ). Lungo il tragitto, sulla sinistra, oggi al di là della strada, si trova il Möcklhof , presso il quale si trovava, fino agli inizi del ‘900, una grande ruota idraulica per l’irrigazione dei campi circostanti.

Nella zona, poco più sopra il ponte (Fuchswiese), si trovava l’ Acquedotto cittadino , realizzato nel 1875, dal cui pozzo ancora oggi viene attinta l’acqua per la città. Da ponte Sant’Antonio si scende lungo via Beato Arrigo, ripercorrendo il tragitto del Mühlbach , la roggia principale della città ( ù ) che circa a quell’altezza usciva dal fiume, andando ad azionare i numerosi mulini che si trovavano lungo il suo asse, nella zona di Villa (Dorf); ancora conservato, subito a destra, è lo Schlösslmühle e, più avanti, parte dei Mulini Rössler ( >Percorso nell’industrializzazione ).

Proseguendo per via Weggenstein incontriamo sulla destra la Commenda dell’Ordine Teutonico al cui interno si trovano due fontanelle di foggia ottocentesca. Il percorso si conclude tornando in piazza Walther attraverso via Bottai, via Grappoli e via Laurin, dove è possibile osservare le importanti Fontane di Re Laurino – del 1907, opera di Andreas Kompatscher – e delle Rane ( ù ).

© Comune di Bolzano

Assessorato alla Cultura Ufficio Servizi museali e storico-artistici

Testi: Paola Bassetti

Consulenza: Hans Wieser

Per approfondimenti sui contenuti di questo percorso: Archivio Storico del Comune di Bolzano

Via Portici 30 I 39100 Bolzano

Orario: lunedì-venerdì 9.00-12.30 martedì 9.00-12.30, 15.00-16.30 giovedì 8.30-13.00 e 14.00-17.30 tel. 0471 997581 o 997697 e-mail: servizi.museali@comune.bolzano.it













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