Bolzano: permesso premio per il bandito Leitner

E' già in Alto Adige: ingenti misure di sicurezza per il «re delle evasioni»



BOLZANO. Il «re delle evasioni», Max Leitner, dopo sei anni di carcere è potuto tornare a casa per qualche giorno. Il pericoloso rapinatore, infatti, capo di una banda che sul curriculum annoverava assalti a furgoni portavalore, si trova in Alto Adige. Il tribunale di sorveglianza di Napoli ha dato il via libera ad un permesso-premio. Decisione però che ha mandato in fibrillazione tutte le forze dell'ordine altoatesine. Non sarebbe la prima volta che non rientra da un permesso.
Si trova in provincia di Bolzano Max Leitner, oggi 52enne, che deve scontare complessivamente 25 anni di carcere per rapina a mano armata e possesso di esplosivi. Nell'arco di quattordici anni è fuggito quattro volte e la sua «carriera» criminale è piena di colpi messi a segno tra il 1988 ed il 2005.
Il pericoloso rapinatore, infatti, avrebbe commesso diverse rapine in banca e assalti a furgoni portavalori senza rifiutare l'uso delle armi. In molti ricorderanno il colpo messo a segno nel 1989 a Vandoies, dove la banda alla quale apparteneva Leitner scaricò trenta colpi su un furgone portavalori. Fortunatamente nessuno rimase ferito.
Ma questa è solo una delle tante «imprese» criminali di Leitner. Il 7 agosto 1990 mette a segno una rapina a mano armata a un furgone portavalori in Tirolo, sull'autostrada tra Innsbruck e il Ponte Europa. La polizia sventa l'assalto, Leitner viene ferito - e poi catturato - nella sparatoria. Un mese dopo fugge dal furgone della polizia austriaca nei pressi di Prato alla Drava, ma viene arrestato al confine da due carabinieri.
Nel 1991 viene condannato a dodici anni a Innsbruck. Tenta più volte di evadere dal carcere di massima sicurezza di Krems. Non sopporta le carceri austriache e chiede l'estradizione in Italia. Viene portato a Bolzano nel luglio del 1992 per sostenere i processi a suo carico in Italia. Il 9 novembre dello stesso anno è la volta della seconda spettacolare fuga: con l'aiuto di un compagno di cella scavalca il muro di cinta e sparisce sui Prati del Talvera. Verrà arrestato nell'aprile del 1993. I carabinieri lo scovano nei monti sopra Elvas.
Nel 2001 scrive una lettera al presidente Ciampi chiedendo la grazia «oppure fucilatemi». E' intollerante al carcere. Ed infatti il 2 giugno 2002 ottiene dal tribunale di sorveglianza di Padova un permesso-premio, ma non rientra. Viene arrestato nel luglio del 2003 dopo avere messo a segno una rapina a Molina di Tures. Infine evade il 15 ottobre del 2004: calandosi dal muro di cinta con uan scala in corda fornita da una guardia corrotta riesce a fuggire in Marocco. Verrà arrestato a Rabat pochi mesi dopo, per poi essere estradiato presso il carcere di massima sicurezza di Napoli. Il «re delle evasioni» ora si trova in Alto Adige, «libero», per qualche giorno.

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