BOLZANO

Bolzano, poligono «silenziato» dopo le liti coi vicini

La ristrutturazione pagata da direttivo e Provincia. Spesi 200 mila euro. Lillo: speriamo finiscano le polemiche


di Alan Conti


BOLZANO. Sparare senza disturbare. Da qualche anno il direttivo Tsn Bolzano che gestisce il poligono di tiro al civico 56 via San Maurizio deve fare i conti con le proteste di qualche vicino disturbato dai colpi delle armi. Per risolvere definitivamente il problema sono stati ultimati lavori per 200.000 euro che ieri pomeriggio sono stati presentati. «Siamo riusciti – spiega il vicepresidente del direttivo Enrico Lillo – ad installare nuovi materiali tecnologicamente avanzati e fonoassorbenti capaci di schermare il rumore. L'investimento è stato coperto al 70% dall'ufficio sport della Provincia e 30% da un mutuo che abbiamo deciso di accendere». L'assessore comunale all’ambiente Marialaura Lorenzini, nei giorni scorsi, aveva auspicato un intervento di questo tipo. «Sì, abbiamo letto ma i lavori sono stati programmati molto prima. Non è stata la sua presa di posizione ad avviare l’iter. La struttura, costruita nel 1929 quindi molto prima delle abitazioni e del campeggio che stanno intorno, era a norma prima e lo è ancora di più adesso. Non solo, noi dobbiamo sottostare a due collaudi essendo previsto anche quello militare». Il Comune, comunque, sarà invitato a vedere la ristrutturazione. «Nei prossimi giorni contatteremo sia Lorenzini sia l’assessore allo sport Angelo Gennaccaro».

Due i binari su cui corre l’attività del poligono che ha 870 iscritti nell’anno in corso. «Abbiamo due settori ben distinti. Da una parte quello riservato alle forze dell’ordine e a chi deve effettuare almeno tre allenamenti all’anno pr maneggiare un’arma. Dall’altra c’è la zona più strettamente sportiva del tiro a segno. Sono 160 gli iscritti “costretti” dalla legge, gli altri sono appassionati. Tutto quello che ha a che fare con il rilascio dei documenti per il porto d’armi o l’uso professionale deve passare da noi». Un giro d’entrate - per il direttivo presieduto da Marco Berton - di 130.000 euro. «Soldi che servono all’attività che è sostenuta dal volontariato. Apriamo solo il mercoledì e il sabato dalle 14 alle 18.30. Ora lo faremo anche in un ambiente insonorizzato. Possiamo dire che il disagio è minimo».













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