l’evento

Bolzano, sessanta concerti in un giorno per i rifugiati

L’evento domenica 15 novembre in tre piazze di Bolzano. Oltre 400 volontari: «I profughi qui sono a casa»


di Alessandro Bandinelli


BOLZANO. L’atmosfera è un po’ carbonara, fuori splende il sole ma per la conferenza stampa scendiamo nel sotterraneo del Sudwerk a Bolzano, in quella che normalmente è la sede di lavoro del promotore dell’evento Vanja Zappetti, e non è un caso: «Molti di quelli che sono qui oggi è la prima volta che si incontrano - sottolinea Vanja - L’organizzazione è partita da un gruppo facebook, tutto è stato deciso da lì, a partire dalla data, dal come organizzare i palchi, la tempistica, gestire i gruppi».

Tutto in realtà è cominciato un mese prima quando Vanja, dottore in storia e organizzatore di concerti di professione, ha cercato di coinvolgere la squadra di hockey di Bolzano a esporre in campo uno striscione con la scritta “Refugees Welcome”, un’iniziativa che nel mondo dello sport aveva raccolto molte adesioni a livello internazionale: «Io avevo chiesto all’hockey club Bolzano di esporre uno striscione, loro volevano fare una cosa bella mettendo di mezzo la televisione austriaca che ha i diritti per la Ebel Cup, poi quando è arrivato il no ho semplicemente lanciato l’appello al mondo della musica che è quello che io frequento per lavoro. Otto risposte sono arrivate in due minuti, in due giorni eravamo in trenta e dopo due settimane in settanta. Al momento abbiamo raccolto l’adesione di 62 gruppi e 490 volontari.»

[[(Video) Bolzano: più di 60 concerti per i rifugiati]]

Si preannuncia già un successo organizzativo, dunque, la giornata per fare informazione e sensibilizzazione su un tema, quello dei rifugiati che spesso è cavalcato al contrario ripsetto ai diritti civili universalmente riconosciuti: «In un iniziativa che è tutta a favore, e che vede il coinvolgimento di tutte le comunità, l’unico “anti” che vorremmo esprimere è quello contro l’ignoranza che causa paure e discriminazioni. Noi abbiamo ben in mente la differenza tra criminali, e persone che hanno bisogno di aiuto e vorremmo attraverso le storie in prima persona di chi vive questa situazione e di chi ci lavora fosse chiara anche alla cittadinanza».

Divertimento e sensibilizzazione dunque la formula che vedrà alternarsi ai musicisti, durante il cambio palco, gli interventi di “assistiti e assistenti” e le loro esperienze dirette sul tema.

L’evento sarà distribuito su tre palchi principali a partire dalle 10 : la stazione dei treni in cui tanti profughi sono transitati e transitano ogni giorno alla ricerca di una nuova vita; piazza del Grano come luogo intimo della città; e il Museion in qualità di palco principale che chiuderà la manifestazione alla 23. Tra i collaboratori tanti singoli e associazioni: «C’è la piccola grande battaglia burocratica combattuta per noi dall’Arci Paolo Rizzo che nelle ultime 48 ore ha lavorato 150, c’è un immenso lavoro da parte dei tecnici, che lavoreranno per 12 ore al freddo con cambio palco ogni 20 minuti che chi lavora nel campo della musica sa che cosa significa». L’evento che sarà trasmesso in diretta da Radio Tandem è patrocinato dal Comune, Libera Università di Bolzano e Provincia, più il patrocinio non ufficiale del Museion. Oltre alla musica anche tanto teatro , fra gli altri il Collettivo Macello formato dai ragazzi del Centro Ex Gorio che faranno delle performance di strada lungo i percorsi che collegano i palchi durante tutta la giornata. Anika Schulderbacher, in stazione e Flora Sarrubbo al Museion, Impronta di Donna sempre al Museion per la danza, poi l’adesione in extremis di Paolo Rossi che sarà in piazza del Grano con i suoi “Virtuosi del Carso”. Le spese saranno coperte dalla vendita di bevande e dalle magliette, tutto il surplus verrà devoluto in beneficienza all’associazione Binario 1 che nata quest’estate proprio sui binari della stazione di Bolzano e si occupa di primissima accoglienza ai profughi.

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